giovedì 27 ottobre 2011

Loreto Mare, il nosocomio di via Marina è sottosopra, lettera di protesta al presidente Caldoro

di Andrea Acampa (giornalista quotidiano "ROMA")
L’associazione di tutela degli ammalati scrive al governatore campano Stefano Caldoro e al commissario dell’Asl Napoli 1, Maurizio Scoppa. «Bisogna trasferire subito i pazienti in eccesso dal Loreto Mare al Policlinico Federico II o in altri ospedali in grado di accoglierli - tuona Gianni Cameretti, presidente dell'associazione “Numerouno onlus”. Non è possibile che continui a settimane alterne questo scempio, con un Pronto soccorso che scoppia e pazienti parcheggiati sulle lettighe del 118 oppure sulle barelle in doppia fila nei corridoi, sono scene da terzo mondo».
L’ennesima emergenza barelle al Loreto Mare manda su tutte le furie il leader dell’associazione per la tutela dei pazienti. Caos e rischi elevati per la salute degli ammalati, Cameretti denuncia quanto accade nei reparti e chiede un intervento immediato di Palazzo Santa Lucia. «La sanità a Napoli fa acqua da tutte le parti - insiste il presidente dell'associazione “Numerouno” onlus. È inutile parlare di riordino e chiusura di ospedali se poi ci sono dei picchi in altre strutture.
Con la chiusura dell'Ascalesi e del San Gennaro rischia di ingolfarsi definitivamente il Pronto soccorso del Loreto Mare, per evitare ciò deve intervenire con urgenza il presidente della Regione, Caldoro e il commissario Scoppa che sembra intenzionato a far bene attuando una vera e propria rivoluzione in città. Facendo salva l'operosità
dei dipendenti tutti e, del direttore sanitario in primis, per la situazione disastrosa che si presenta in detta struttura, con le barelle che ostruiscono il passaggio agli operatori, creando involontariamente disguidi nelle cure da attuare. Questa
associazione a tutela dei diritti del malato e della salvaguardia della salute di tutti, operatori e pazienti, ne chiede la chiusura ad horas. L’associazione, valuterà, se e quali azione attivare affinché questo scempio venga ad interrompersi». Intanto, continuano a protestare i dipendenti precari della Siram, quelli addetti alla manutenzione delle caldaie, che
hanno esposto, già da giorni, i propri striscioni all'esterno dell'ospedale. In agitazione anche i lavoratori delle ditte di pulizia che non hanno ancora avuto garanzie sullo stipendio di ottobre e che chiedono quanto prima un incontro con manager e commissario dell'Asl. (Fonte: quotidiano "Roma")

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