venerdì 28 ottobre 2011

Strutture ospedaliere sull’orlo del baratro, stop al pronto soccorso negli ospedali Ascalesi e San Gennaro

di Valeria Pollio
Strutture ospedaliere sull’orlo del baratro a Napoli. Dopo l’imminente chiusura dei pronti soccorso del C.T.O e degli Incurabili, anche il pronto intervento dell’ospedale Ascalesi e quello del San Gennaro chiudono i battenti. La chiusura, disposta dall’Asl Napoli 1, ha scatenato l’ira del Presidente dell’associazione Noi Consumatori, l’avvocato Angelo Pisani.
Secondo quanto afferma Pisani, è assurdo disporre la chiusura di quattro punti fondamentali per le emergenze e il primo soccorso, stando ai dati demografici della popolazione napoletana.

Quasi 150mila abitanti privati di un servizio vitale. “E’ una scelta scellerata ed irresponsabile che danneggia in primis il cittadino lasciato nell’impossibilità di accedere facilmente a cure immediate e prima assistenza in caso di emergenza”-sbotta l’Avvocato Pisani-.
A mostrare tutto il suo disaccordo nei riguardi della chiusura del pronto soccorso del San Gennaro è stata anche la consigliera regionale del Pd Angela Cortese, secondo la quale “si aggraverebbe una situazione già molto pesante. Privare i quartieri Stella e San Carlo di un punto di riferimento fondamentale sul piano ospedaliero sarebbe un atto di grave irresponsabilità. Sono pronta a battermi con tutte le mie forze per evitare questa chiusura”. C’è chi poi cerca di giustificare questa decisione, mettendo in luce alcuni aspetti latenti del sistema che proprio non funzionano. “Vi sono condizioni che all'Ascalesi non sussistono al 100% -afferma De Falco, Segretario regionale Cimo e chirurgo dell’Ascalesi-. Basti pensare che dalle 20 non c'è il radiologo e quindi niente tac o ecografie. Sempre dalle 20 la sala operatoria è chiusa, e quindi in caso di emergenza occorrerebbe chiamare l'infermiere reperibile e aspettare che venga ad allestire la sala. In conclusione un pronto soccorso così è più che altro un aggravio del lavoro. Le nostre liste d'attesa sono di 130 persone solo in chirurgia generale, il che significa circa 4 mesi di coda. Senza pronto soccorso la situazione migliorerebbe sensibilmente. Chi parla di una chiusura criminale evidentemente non conosce bene la questione e non si occupa di sanità con costanza”.
Botta e risposta, aspre polemiche, sicuramente non restituiranno ai cittadini un loro fondamentale diritto.





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