martedì 27 dicembre 2011

Dramma immigrazione: l’assistenza sanitaria ai migranti spacca in due il mondo

di Jacopo Di Bonito
Sono circa un miliardo i migranti che ogni anno si muovono nel mondo. Di questi, solo una piccolissima parte riceve una giusta assistenza sanitaria. Con la crisi che minaccia così da vicino il mondo intero e con i nuovi milioni di poveri alle porte, assicurare un’assistenza sanitaria agli immigrati diventa un problema prioritario. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim)

ha organizzato il 18 dicembre la “Giornata Internazionale del Migrante 2011”, nella quale è stato chiesto uno sforzo per assicurare a tutti una assistenza sanitaria equa. La migrazione è una delle più grandi sfide della sanità mondiale. “Gli stati hanno già politiche di sostegno per appianare le difficoltà di accesso ai servizi sanitari dei gruppi vulnerabili all'interno delle loro società”. Con queste parole William Lacy Swing, Direttore Generale dell'Oim affronta il problema. “Queste politiche dovrebbero essere estese anche ai migranti, che sfortunatamente rimangono tra i gruppi più discriminati e vulnerabili nelle società di oggi, e che continuano ad essere invisibili nell'agenda internazionale in materia sanitaria”.
Le differenze linguistiche o culturali, la mancanza di risorse finanziarie o assicurazioni, gli ostacoli amministrativi, lo status legale e i turni lavorativi lunghi e scomodi sono tra i principali fattori di difficoltà. I migranti senza documenti, spesso a rischio di violenza e sfruttamento e con condizioni di vita e di lavoro precarie sono il tipo di persone più vulnerabili.  
“I passi fatti fin qui dagli Stati – ha aggiunto Swing -  sono senza dubbio significativi ed è importante che le dichiarazioni e risoluzioni si trasformino in azioni concrete e tangibili. Così come è importante che si aggiungano altri paesi a quelli che già garantiscono ai migranti uguale accesso sanitario. Sarebbe un atto importante a livello umano, economico e sociale”.
Il problema più grande è riuscire a far accettare i migranti come esseri umani e non come meri strumenti di lavoro. “Non c'è più bisogno – ha aggiunto il Direttore Generale dell’Oim -  di dimostrare il loro contributo positivo allo sviluppo delle società e delle economie. La loro esclusione dai servizi e dalle politiche sanitarie non è solo una violazione del diritto alla salute degli esseri umani, ma vuol dire anche cedere alla paura e al terrore e foraggiare la visione dei migranti come un peso sui servizi sociali. È ora che i paesi – conclude Swing -  diano prova di coraggio e iniziativa seguendo il principio che sostengono da sempre: il diritto alla salute per tutti”.



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