martedì 27 dicembre 2011

Assistenza domiciliare in forte aumento: gli italiani scelgono di farsi curare in casa

di Jacopo Di Bonito
Il rapporto 2011 presentato dall’Istat parla chiaro. L’assistenza domiciliare, negli ultimi anni, è aumentata a dismisura. Sempre più pazienti abbandonano quindi le strutture sanitarie per affidarsi alle cure del medico di famiglia. Secondo l’istituto di statistica nazionale, nel 2008, l'assistenza sanitaria territoriale contava circa 47mila medici di base, 8 ogni 10 mila abitanti e circa 7.700 pediatri, 9 ogni 10mila bambini fino a 14 anni.
I dati parlano di circa 16 ambulatori e laboratori pubblici e privati convenzionati ogni 100 mila abitanti, in lieve calo negli ultimi tre anni. I servizi di guardia medica sono in media 5 ogni 100mila abitanti, valore rimasto pressochè costante. Una variazione importante dei dati dal 2006 al 2008 la si assiste quando si parla di assistenza domiciliare. Nel corso degli anni, sottolinea l'Istat, i pazienti assistiti al proprio domicilio sono passati da 414 mila nel 2006 a 494 mila nel 2008, l'81% dei quali ultrasessantacinquenne. In altre parole, i pazienti italiani scelgono di farsi visitare a domicilio disertando le strutture sanitarie convenzionate. La maggior parte degli ammalati che scelgono l’assistenza domiciliare ha superato i 65 anni. Ma nello specifico cosa si intende per assistenza domiciliare? L’organizzazione mondiale della Sanità l’ha definita “la possibilità di fornire presso il domicilio del paziente quei servizi e quegli strumenti che contribuiscono al mantenimento del massimo livello di benessere, salute e funzione”. L'assistenza domiciliare integrata (ADI), come è possibile leggere su Wikipedia, è un sistema di interventi e servizi sanitari offerti a domicilio, intendendo per domicilio sia l' abitazione del paziente, sia una struttura comunitaria, sia casa di riposo o struttura residenziale permanente e si caratterizza per l'integrazione delle prestazioni offerte, legate alla natura e ai bisogni a cui si rivolge basandosi anche sulla concordia degli interventi progettati e gestiti da figure professionali multidisciplinari.
Proprio negli ultimi anni si è diffusa una nuova tipologia di servizi per favorire il processo di deospedalizzazione attraverso le strutture per l’assistenza semiresidenziale e residenziale. Nel biennio 2007-2009 si è infatti assistito ad un potenziamento di questi servizi con incremento del 2% annuo dei posti letto nelle strutture per l’assistenza residenziale. Dai circa 188mila del 2007, ai 191mila del 2008, con una variazione del 4% per l’assistenza semiresidenziale passata da 41mila al 43mila posti letto. I dati forniti dall’Istat fotografano quindi la situazione dell’assistenza domiciliare in Italia, sempre più diffusa in tutto il Paese.



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