mercoledì 21 dicembre 2011

Super-virus influenzale riprodotto in laboratorio: “Più aggressivo dell’H5N1, più contagioso dell’antrace”, affermano gli scienziati

di Jacopo Di Bonito
Le agenzie di stampa internazionali, questa mattina, hanno battuto una notizia scioccante: “Il virus influenzale più pericoloso al mondo è stato riprodotto in laboratorio”. Medici e scienziati di tutte le nazionalità sono alla ricerca dei dati dell’esperimento. Il virus influenzale sarebbe aggressivo come l’H5N1, ma più contagioso dell’antrace. E mentre i giornali scientifici provano a saperne di più, dagli Stati Uniti arriva un avvertimento: “non pubblicate i dati dell’esperimento, ci sono bioterroristi che potrebbero esserne interessati”. Insomma, la scoperta del super-virus affascina e terrorizza il mondo. Se le informazioni cadessero nelle mani sbagliate, potrebbe esserci una catastrofe.
L’agente patogeno sarebbe stato ottenuto in due laboratori diversi: uno negli Stati Uniti, l’altro in Olanda. “I dati degli esperimenti – ha stabilito il National Science Advisory Board for Biosecurity, un organismo del Nih statunitense – non vanno pubblicati”. Il rischio bioterrorismo è troppo alto. La raccomandazione, non vincolante, dell’organismo di sicurezza statunitense, ha però convinto i direttori delle due principali riviste scientifiche mondiali, che secondo quanto riferisce il New York Times avrebbero dichiarato: “prendiamo in seria considerazione l'avvertimento a patto che si studi un modo per far arrivare le informazioni agli scienziati che ne dovessero aver bisogno”. Sembra infatti essere questo il problema più grande da risolvere. Lo studio del pericoloso virus, già sommerso dalle polemiche, potrebbe permettere agli esperti di tutto il mondo di prepararsi in anticipo ad un'eventuale nuova pandemia più aggressiva delle precedenti. In altre parole, gli scienziati potrebbero cercare cure contro una minaccia futura. L’influenza A che colpì il mondo lo scorso anno potrebbe ritornare con effetti molto più devastanti. “Per poter divulgare gli esperimenti senza che questi possano essere riprodotti, basterebbe semplicemente omettere qualche passaggio”, fanno sapere dall’organismo di sicurezza americana. La violenza dell’agente patogeno e le sue possibili modifiche spaventano gli scienziati. La scoperta del super-virus e tutte le critiche e gli elogi ad essa seguiti riaprono il dibattito mai concluso sul progresso della ricerca scientifica. Medici e scienziati di tutto il mondo si dividono. Da un lato c’è chi crede nel progresso scientifico come tentativo di trovare una cura a tutte le malattie. Dall’altro chi sostiene che manipolare virus in laboratorio potrebbe essere un esercizio troppo pericoloso per l’uomo, che sarebbe costretto a  manipolare, come è accaduto in questo caso, una sostanza troppo “scottante”. Ai posteri l’ardua sentenza.

Nessun commento:

Posta un commento