giovedì 22 dicembre 2011

Doppio trapianto di rene in modalità cross over: l’equipe del professor Carmellini nella storia della sanità senese

di Jacopo Di Bonito
Un doppio trapianto di rene in modalità cross over è stato realizzato all’ospedale Le Scotte di Siena. L’equipe di Chirurgia Trapianti Rene, diretta dal professor Mario Carmellini e coadiuvato dai chirurghi Andrea Collini e Giuliana Ruggieri, ha realizzato il primo intervento di questo tipo per la sanità senese. Nello specifico si è trattato di una donazione incrociata tra due coppie: ogni coppia  composta da un paziente in attesa di trapianto e da un consanguineo o persona legata affettivamente, disposta alla donazione ma non compatibile.

 Constatata la compatibilità biologica tra il donatore della prima coppia e il ricevente della seconda e viceversa, con il consenso delle 4 persone e l'assenso del tribunale, è stato possibile effettuare il doppio trapianto. Le analisi di compatibilità immunogentica sono state effettuate all'ospedale Careggi di Firenze mentre tutti gli approfondimenti diagnostici sono stati condotti dalle diverse unità dell'ospedale senese.
 “Abbiamo lavorato in contemporanea su più sale operatorie eseguendo di fatto quattro diversi interventi chirurgici- ha spiega il professore Carmellini - due prelievi di rene con tecnica laparoscopica e due trapianti, con grande lavoro di squadra e impegno professionale di tantissime persone. Sia i donatori che i trapiantati stanno bene e potranno tornare a casa prima di Natale”.
Il centro trapianti di rene di Siena è il quarto in Italia per numero di trapianti effettuati. Dietro solo a Torino, Padova e Novara, il polo specialistico toscano è il primo del centro-sud con 542 impianti effettuati dal 2000 ad oggi.
Il valore tecnico dell’intera operazione è però solo una parte del difficilissimo intervento. In un trapianto di questo tipo il valore affettivo dei donatori non può essere sottovalutato. Nel primo caso - aggiunge Collini - la mamma proviene dalla Romania e la figlia vive ad Arezzo, nel secondo caso moglie e marito sono della provincia di Viterbo ma il gesto d'amore che lega queste persone va al di là della provenienza geografica e assume un valore universale, un gesto gratuito e generoso”. Un intervento di questo tipo implica diversi aspetti che non sempre compaiono negli altri tipi di trapianti. “Il trapianto cross over - conclude Carmellini - è piuttosto complesso da organizzare perché oltre alla compatibilità genetica e alle valutazioni cliniche e immunologiche è necessario analizzare molti altri aspetti di tipo etico, sociale, psicologico e medico-legale”.



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