martedì 11 ottobre 2011

“Glutensensitivity”, colpa del grano “moderno”

di Valeria Pollio
La Glutensensitivity ,sensibilità al glutine,è la nuova patologia del secolo, insieme alla celiachia. Entrambi sono legati all’alimentazione,in modo specifico all’intolleranza agli alimenti contenenti glutine. Pane, pasta, pizza,sembrano essere un problema non solo per i celiaci, ma anche per coloro ai quali non è stata diagnosticata questo tipo di patologia cronica. La scoperta, compiuta da una ricercatrice della Seconda Università Degli Studi di Napoli, curata da Anna Sapone, dà finalmente una spiegazione a determinate problematiche alimentari.

“Fino a qualche anno fa - spiega Sapone, secondo membro del comitato scientifico del Dr. Schar Institute - ci trovavamo davanti pazienti che a fronte della sintomatologia descritta non avevano un’indicazione precisa. Si pensava che una volta esclusa la celiachia, la sensibilità al glutine non esistesse e che coloro che,per eliminare i propri disturbi traevano vantaggio da una dieta senza glutine, godessero sostanzialmente del solo effetto placebo. Oggi non è più così, sappiamo che possiamo prescrivere la dieta senza glutine, anche temporanea, con la certezza di “curare” il nostro paziente”.(si legge in una nota dell'Ansa)
L’elevato numero di casi con sensibilità al glutine è da ricercare soprattutto nella diversa qualità del grano.Il grano moderno,infatti,sembra essere “pesante”,in quanto molto ricco di glutine(quota superiore al 12%).
“Possiamo affermare oggi -dichiara il Professor Carlo Catassi, Ordinario di Pediatria presso l'Universita' Politecnica della Marche, Ancona e membro del comitato scientifico del Dr. Schar Institute - che oltre ad una differenza molecolare, la sensibilità al glutine differisce dalla celiachia anche per la risposta del sistema immunitario.
“Se per la celiachia abbiamo, infatti, un meccanismo di tipo auto-immune fortemente condizionato da una risposta adattativa del sistema immunitario, per la sensibilità al glutine abbiamo osservato un maggiore coinvolgimento del meccanismo immunitario innato senza interessamento della funzione della barriera intestinale. Sappiamo oggi-continua il Prof. Catassi -con maggiore confidenza, che per diagnosticare la sensibilità al glutine è necessario escludere tramite gli opportuni e specifici test diagnostici sia la celiachia che l'allergia al grano. Infine- conclude il Prof. Catassi - la sensibilità al glutine non sembra dare indicazioni temporali precise, può aumentare nel corso della vita o scomparire senza lasciare tracce”.
I sintomi e i problemi legati alla celiachia e alla sensibilità al glutine sono comunque molto simili: gonfiore addominale, problemi intestinali, ma anche cefalee, problemi ostetrico-ginecologici (come la difficoltà ad avere bambini, per le donne), malattie reumatiche.
Ad oggi,si stima,che circa l’1% della popolazione sia costituita da celiaci,mentre la sensibilità al glutine è diffusa 5-6 volte di più. Probabilmente circa 3 milioni di italiani risultano intolleranti alla gliadina.



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