Stop alle ricerche, nessuna speranza per i dispersi di Costa Concordia
di Jacopo Di Bonito
“Non ci sono le condizioni per andare avanti, interrompiamo definitivamente le ricerche”. Ad una settimana dal naufragio della Costa Concordia, gli uomini del Saf (soccorso aereo fluviale) fanno ritorno a casa, con buona pace dei 21 dispersi ancora intrappolati nella nave della morte. “Una serie di stop, di impedimenti di natura temporale, per carità necessari, hanno inibito le nostre possibilità di intervento. I tempi si sono dilatati molto, mentre la nostra peculiarità è intervenire tempestivamente nella fase più acuta dell’emergenza”. Il Responsabile Nazionale del Soccorso Speleologico, Corrado Camerini, spiega così la decisione presa, dice ”in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile”.
Le notizie che arrivano dal Giglio sono preoccupanti. Il mare si sta ingrossando, il vento soffia sempre più violentemente e la possibilità di trovare nuovi superstiti a bordo, di fatto, non esiste più.
Anche oggi le ricerche si sono interrotte più volte. La nave si muove, poco, ma si muove. Stando alle misurazioni dei sette sistemi di monitoraggio indipendenti montati sul fondo dello scafo, lo scivolamento sarebbe nell’ordine dei 5/10 millimetri l’ora. Per evitare che si inabissi definitivamente si è ipotizzata anche la possibilità di ancorare il relitto ad uno scoglio, per facilitare così il recupero del carburante. Le 2500 tonnellate di gasolio sono, almeno per ora, rimaste in silenzio, nel buio dei serbatoi. La paura di un disastro ambientale resta quanto mai attuale. La Smit Savage, la nave incaricata di rimuovere nel minor tempo possibile il carburante dal Concordia, è pronta ed attende il via. “Non sarà semplice - dicono gli operatori della Smit Salvage - né senza rischi, bisogna fare presto”. Attorno a loro gli esperti delle massime organizzazioni antinquinamento: da Castalia, che ha già posizionato le panne assorbenti – un’attività che ha avuto un’accelerazione in serata, a causa di un graduale aumento del moto ondoso e del vento - fino a Nave Orione della Marina militare che ha base a Augusta, pronta a intervenire.
Intanto da Roma il Consiglio dei Ministri, riunitosi questa mattina, ha dichiarato lo stato d’emergenza ed ha nominato commissario straordinario il capo della Protezione civile Franco Gabrielli.
Importanti novità giungono dal fronte delle indagini. Dopo le ultime notizie, che vorrebbero il capitano Schettino in plancia con una donna al momento dell’impatto, il legale di Costa Crociere ha dichiarato: “Costa è parte offesa in questo procedimento e in questa veste ci siamo presentati. Costa Crociere ha subito un danno gravissimo, sia alle persone sia al patrimonio per la perdita della nave. Abbiamo messo tutte le nostre risorse a disposizione della procura”.
Il comandante Schettino dovrà quindi cavarsela da solo. La Costa Crociere lo ha abbandonato, proprio come fece lui, quel maledetto venerdì, con la nave Concordia. Il destino, a volte, non dimentica.
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