sabato 10 settembre 2011

Chiude il reparto di neuropsichiatria infantile del Vecchio Policlinico. La Cisal Università dichiara lo stato di agitazione

di Francesco Cigliano
La notizia della chiusura del reparto di neuropsichiatria infantile del Vecchio Policlinico ha provocato durissime reazioni da parte dei sindacati di categoria. In prima linea la Cisal Università, che sferra un durissimo attacco alla Regione Campania e ai due subcommissari responsabili della Sanità pubblica in Campania.
"La chiusura del reparto di neuropsichiatria del Vecchio Policlinico è l'esempio emblematico di una situazione che sta precipitando, che l'assistenza sanitaria nell'azienda sanitaria che fa capo alla Sun non è più garantita - sbotta, Gabriele Murgia, responsabile Cisal, Sanità e Università in Campania - sono anni che denunciamo che la mancanza del personale è il punto chiave di questo disastro - incalza il sindacalista - è necessario dare una risposta urgentissima a questo problema. Il mancato rispetto della normativa di legge che prevede la sostituzione dei lavoratori che vanno in quiescenza provoca effetti drammatici - chiosa Murgia - fino a giungere al paradosso. Accorpamenti di interi reparti, eliminazione di reparti di assistenza essenziali per migliaia di ammalati e la pressione psico-fisica a cui è costretto ad operare il personale medico e paramedico soggetto a turni di lavoro massacranti con turni di servizio anche di 18 ore consecutive, è fuori da ogni normativa giuridica in materia di lavoro", afferma il leader della Cisal.
"Per questi motivi, che consideriamo vitali ed essenziali per il funzionamento di qualsiasi azienda sanitaria, la Cisal Università, fin da subito, dichiara lo stato di agitazione - afferma Murgia - denunceremo quanto sta accadendo al Vecchio Policlinico, alla Regione Campania, al Rettore della Sun, al Prefetto di Napoli e la Procura della Repubblica, e se entro dieci giorni non verremo ricevuti dal presidente della Regione, Stefano Caldoro, siamo pronti a scendere in piazza, a manifestare tutto il nostro sdegno presso la sede della Regione Campania. I nostri legali hanno già elaborato un esposto-denuncia da depositare alla Procura della Repubblica affinché sia la magistratura a fare piena luce su una situazione che riteniamo sia uscita dai confini della legalità". Conclude, il sindacalista
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