di Jacopo Di Bonito
Diciassette persone indagate, ore ed ore di impietose intercettazioni registrate ed una clinica privata che rischia la chiusura. La Sicilia ripiomba in un nuovo caso di malasanità. Questa volta ad avere la peggio erano i malati oncologici. “Non gli faccio altri dieci giorni di albumina, che si spendono un putiferio di soldi invano”, racconta una conversazione, catturata dalle microspie, tra due medici della clinica Latteri di Palermo. In tre anni d’indagine, gli uomini del Nas hanno registrato parole su parole che attestano quanto accadesse all’interno della struttura privata.
Secondo gli inquirenti, i medici della clinica Latteri, seguendo le direttive di Maria Teresa Latteri, capo della struttura di Palermo (che porta il nome di famiglia), non somministravano l’albumina, farmaco fondamentale per i malati di cancro, in modo da poter tagliare sulle spese. Se la costosa albumina andava cancellata dal protocollo terapeutico, stessa sorte toccava anche al Tad, , un disintossicante da poco più di due euro a fiala, somministrato dopo i chemioterapici per alleggerirne gli effetti collaterali sul fegato.
“Una seduta di chemioterapia in regime di day service ci viene rimborsata cento euro, mentre ne costa250” . L'ordine viene impartito, dalla responsabile della struttura, Maria Teresa Latteri alla dottoressa Maria Rosaria Valerio, anche lei indagata con l'accusa di aver dirottato pazienti dal policlinico, dove lavora, alla clinica privata. Ma l'oncologa non è d'accordo: “Glielo devi fare (il Tad ndr), il paziente vomita, si disidrata”. Parole che non inteneriscono la sua interlocutrice: “Allora - è la risposta - non hai capito che la prassi che fai tu costa alla clinica 250 euro e quello
“Una seduta di chemioterapia in regime di day service ci viene rimborsata cento euro, mentre ne costa
(l'assessore alla Sanità ndr) ce ne dà 100” , conclude il capo struttura. Le indagini, operate con sapienza dagli uomini del Nas, hanno portato alla luce un forsennato risparmio economico, che avveniva a discapito di chi lottava giorno dopo giorno tra la vita e la morte, di chi aveva affidato le proprie speranze di guarigione sui medici della clinica Latteri. In un’intercettazione di due anni fa si capisce come le inquietanti politiche di risparmio avessero un effetto diretto proprio sui pazienti. Basta ascoltare la telefonata di un paziente alla dottoressa Valerio, avvenuta il 14 settembre 2009: “Sono rosso in viso - dice salvatore D. - come se avessi delle vampate. Anche negli occhi... E perchè questa volta la Tad non l'avete fatta?”. E il medico risponde: “Vabbè. In ogni caso non succede niente, lo può anche fare”. In un'altra occasione, la stessa dottoressa riceve lo sfogo di un collega: “Vorrei - dice l'uomo - che tu andassi a parlare con... perchè oggi si sono sentiti male tutti. Così non si può vivere anche per una questione di coscienza”. Nonostante le intercettazioni ed i pazienti che si dicono pronti a parlare, dalla clinica fanno sapere di essere totalmente estranei a questa vicenda. “Le notizie sono destituite di ogni fondamento, abbiamo sempre prestato la massima attenzione verso i pazienti”, ha dichiarato, in una nota, il capo struttura Maria Teresa Latteri. Massimo Russo, assessore regionale alla Salute, parla di “fatti inauditi qualora fossero veri”, e minaccia di tagliare la convenzione alla clinica. Al vetriolo le dichiarazioni del segretario della Cgil medici, Renato Costa: “è tutta qui la riforma della sanità in Sicilia. La verità - dice - è che le strutture private sono fuori controllo. La riforma adotta sistemi rigidi sulla sanità pubblica ma non riscontro la stessa solerzia sul fronte del privato, dove non ci sono stati tagli, come testimonia la relazione della Corte dei conti”, conclude il segretario della Cgil. L’inchiesta andrà avanti. Ci saranno denunce, processi e responsabilità da attribuire. Ci saranno associazioni sul piede di guerra, avvocati, fascicoli ed intercettazioni da riascoltare. Poi ci sarà l’aspetto umano della vicenda, quello sentimentale. Difficilmente un processo può lavare la coscienza di chi, se i fatti verranno confermati, ha giocato con la vita altrui…senza alcuno scrupolo.
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