di Jacopo Di Bonito
Una gravidanza con taglio cesareo, tre operazioni in due ospedali diversi ed una morte che ha dell’incredibile. Maria Stefania Messinese, 38enne tarantina, è deceduta nella tarda serata di ieri dopo un calvario durato più di un mese. La donna ha partorito con taglio cesareo ad inizi settembre all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Dopo aver dato alla luce una femminuccia (terza gravidanza dopo due maschietti), la 38enne è stata tenuta, come da prassi, in osservazione per cinque giorni e poi rimandata a casa.
Da quel momento in poi la situazione è precipitata. La neomamma ha iniziato ad accusare violentissime fitte all’addome. Ricoverata d’urgenza il 10 settembre all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per una presunta occlusione intestinale, anche se il marito nella denuncia sostiene che una prima diagnosi dei medici parlava di “sindrome post parto che non necessita di intervento”.
Dopo un paio di giorni in sala di rianimazione, Maria Stefania ha accusato nuovamente forti dolori e così è stata sottoposta, per la seconda volta in tre giorni, ad un nuovo intervento all’addome, a cui è seguito un nuovo ricovero in rianimazione. Alcuni segnali di miglioramento hanno spinto i medici a spostarla nel reparto di medicina, ma il calvario non era finito. Le condizioni della donna si sono nuovamente aggravate tanto da spingere i medici, dopo un consulto con uno specialista barese, a disporre il trasferimento al policlinico di Bari. La paziente è stata sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico che a nulla è servito. Maria Stefania è deceduta sotto i ferri in quello che era il 4° intervento in appena un mese. La famiglia della 38enne, distrutta dal dolore, ha annunciato di procedere per vie legali. Di qui l'apertura di un fascicolo d'indagine da parte della magistratura.
Già nella giornata di oggi qualcosa si dovrebbe muovere. Tra i 15 ed i 20 avvisi di garanzia, destinati ai sanitari dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto e del Policlinico di Bari, dovrebbero essere notificati in queste ore. L’inchiesta, partita da un esposto del marito di Maria Stefania alla Procura della Repubblica di Bari, è stata assegnata al pubblico ministero Francesca Pirrelli, che sembra aver affidato l’autopsia al medico legale Alessandro Dell’Erba, l’unico che probabilmente potrà stabilire se ci si trova dinanzi ad una serie interminabili di errori medici, o se invece, la percentuale di fatalità ha tragicamente sconfitto il sapere scientifico.
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