giovedì 3 novembre 2011

G20: Sarkozy, ok pacchetto Italia ma sia applicato. La bozza, piano d'azione, con sei punti a sostegno della crescita, convince l'Europa, ma non troppo

di Enzo Musella
L'Italia si impegna "a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e a una veloce riduzione del rapporto debito/Pil a partire dal 2012". Lo si legge in una bozza del G20. L'obiettivo, "sarà supportato dal rafforzamento delle regole di bilancio" derivante "sia dalla legislazione Ue che dal pareggio di bilancio in Costituzione". A quanto pare l'Italia è riuscita ha superare l'esame G20 anche se il destino del "Belpaese" è ancora attaccato ad un filo. 
Intanto i leader del G20 «si impegnano» perchè il Fondo monetario internazionale abbia «le risorse adeguate per svolgere le sue responsabilità sistemiche». È quanto si legge nella bozza del piano d'azione del vertice di Cannes. «Il presidente Silvio Berlusconi ci ha riferito oggi i risultati della riunione del governo italiano. Ne abbiamo preso atto con interesse, ma anche lui sa che la questione non è il contenuto del pacchetto ma se sarà applicato». Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine dei lavori della prima giornata a Cannes. «Ribadisco la mia fiducia nell'economia italiana, che è una delle più forti del mondo»: lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy dopo la prima giornata di Cannes aggiungendo che si tratta della «terza economia d'Europa, forse la settima, ottava nel mondo ed ha una grande tradizione di imprenditori». «In Europa - si legge ancora nella bozza circolata a Cannes - i rischi del debito sovrano in alcuni Paesi hanno provocato una difficile dinamica di aumenti dei costi di interesse e di tensioni nel sistema bancario, che stanno adesso pesando sulla fiducia e sull'economia reale nell'area euro. Le previsioni di crescita nell'eurozona adesso sono più deboli e la disoccupazione più alta». Ancora, il G20 nota come negli Stati Uniti «la ripresa sia più bassa di quanto previsto» e che, in questo contesto, «una maggiore certezza e determinazione sul consolidamento di bilancio di medio periodo contribuirà al rafforzamento della crescita». Quanto alle economie emergenti, «ci sono chiari segnali di rallentamento della crescita dal momento che gli sviluppi nelle economie avanzate cominciano a pesare su questi Paesi». Tra l'altro, «la mancanza di flessibilità nei tassi di cambio in alcuni Paesi limita le opzioni politiche per affrontare questi rischi». Di fronte a queste sfide, affermano i leader del G20, siamo d'accordo che «una cooperazione rafforzata nella politica internazionale sia ora necessaria» e per questo è stato concordato «un Piano d'azione per affrontare le vulnerabilità di breve periodo e per rafforzare le basi per la crescita nel medio termine». «Siamo fermamente impegnati a sostenere la ripresa, ad assicurare la stabilità finanziaria ed a ripristinare la fiducia», affermano ancora, assicurando che «il nostro obiettivo finale è di creare più e migliori posti di lavoro per i nostri cittadini, per promuovere l'inclusione sociale in tutti i Paesi e per sostenere lo sviluppo e la riduzione della povertà, in particolare nei Paesi meno sviluppati». In particolare il documento prevede al secondo punto (ma su questo paragrafo si lavora ancora) che i governi in Europa si impegnino sul debito elevato e sulle decisioni prese nel summit europeo del 21 luglio e per aumentare la flessibilità del fondo Efsf. Al terzo punto i paesi G20 concordano nel portare avanti un mix appropriato di misure di bilancio e monetarie per assicurare la crescita. Quest'ultime «dovranno mantenere la stabilità dei prezzi nel medio termine e continuare a dare supporto alla ripresa». Inoltre i paesi avanzati dovranno adottare politiche per rafforzare la fiducia, sostenere la crescita e consolidare i conti. Al quarto punto, ancora oggetto di verifiche e cambiamenti, i paesi con i tassi di cambio meno flessibili e un livello di riserve elevato dovranno lavorare per «ridurre l'accumulazione di riserve in valuta straniera» e muoversi verso tassi di mercato. Le economie emergenti, secondo il quinto punto, dovranno porre in atto politiche macroeconomiche per aumentare la solidità delle proprie economie. I paesi con surplus di bilancio dovranno incrementare una crescita basata sulla domanda interna in modo da contribuire alla ripresa globale e la stabilità finanziaria. Infine, al sesto punto, il G20 si impegna a minimizzare gli effetti collaterali negativi sugli altri paesi delle politiche messe in atto per fini interni visto che la volatilità eccessiva e i movimenti disordinati nei tassi di cambio hanno implicazioni negative per la stabilità economica e finanziaria. (Fonte: Ansa - Adnkronos - Il Velino)

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