sabato 10 dicembre 2011

Allarme adolescenti: uno studio italiano ha rivelato il nesso tra disturbo della personalità e anoressia nervosa

di Valeria Pollio
Anoressia. Chi non ne ha mai sentito parlare? Oggi si fa quasi “abuso” di questa parola. Modelle, ballerine, adolescenti, sono tutti potenziali bersagli della moda “del mangiare poco per sentirsi belli”o per autodistruggersi. Secondo dati relativi alla situazione nel nostro Paese, i soggetti con disturbi dell’alimentazione sono davvero tanti. Circa tre milioni di italiani esprimono attraverso il rifiuto totale del cibo gravi problemi da non sottovalutare. Sono le persone di età compresa tra i 12 e i 25 anni, secondo quanto affermato dal Ministero della Salute, quelle che si ammalano di anoressia. Non nutrirsi fino a morire, perché? Probabilmente ad oggi possiamo dare una risposta, grazie ad un attento studio condotto in Italia dallo psichiatra Santino Gaudio, e pubblicato sottoforma di articolo sulla rivista internazionale “Psychosomatic Medicine”.

Il prof: Gaudio, che sta proseguendo le sue ricerche presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma, con la collaborazione dell'epidemiologo Vincenzo Di Ciommo dell'Ospedale Bambino Gesu', ha tentato di mettere in evidenza il ruolo svolto dai disturbi della personalità nelle adolescenti con anoressia nervosa. Lo studio condotto su 101 ragazze adolescenti con anoressia nervosa e 71 ragazze adolescenti normali, utilizzando il test psicologico più affidabile per la diagnosi dei disturbi di personalità, la “Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Disorders”, ha fornito rilevanti risposte. E’ chiara la correlazione tra anoressia nervosa e disturbo della personalità, presente in circa il 24,8% delle adolescenti. Diversi i casi di anoressia nervosa con restrizioni legati ad un disturbo ossessivo - compulsivo di personalità, caratterizzato da un'elevata tendenza al perfezionismo, all'ordine e al controllo, oltre a quelli di anoressia nervosa con abbuffiate e vomito autoindotto correlati al disturbo borderline di personalità, caratterizzato da un'elevata impulsività e instabilità nelle relazioni interpersonali. E’ il peso del disturbo della personalità che determina, soprattutto negli adolescenti, la gravità dell'anoressia. Una ricerca importante questa, perché  potrebbe aprire la strada a nuovi trattamenti terapeutici, ancora poco chiari e poco efficaci. Interessante è l’invito del Prof. Gaudio a somministrare nelle scuole test appositi per capire quali potrebbero essere i potenziali “anoressici”, dunque prevenire. L’attenzione deve essere rivolta maggiormente su ragazzi poco sicuri e che difficilmente accettano se stessi. Il più delle volte sono coloro che manifestano i sintomi di un dissidio interiore. Come sottolinea Eurispes “le persone anoressiche (o bulimiche) tendono ad isolarsi, a nascondersi, a rinunciare ai rapporti sociali. Il senso di inadeguatezza, la paura di farsi vedere “grasse”, il nervosismo che deriva dalla deprivazione da cibo conducono ad una vita di solitudine”. Sono troppi gli adolescenti che gettano via così la loro vita. Ragazzi affamati solo di affetto e comprensione.

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