domenica 1 gennaio 2012

Azienda ospedaliera della Seconda Università di Napoli, correva l'anno 2011

Alfredo Siani, il manager gentiluomo

di Enzo Musella
Alfredo Siani, ex direttore generale dell'azienda ospedaliera che fa capo alla Seconda università di Napoli si dimette dall'incarico a luglio 2011. E' stato un fulmine a ciel sereno che ha preso tutti alla sprovvista, medici, operatosi sanitari, sindacati e soprattutto i docenti universitari della Sun. La decisone del manager è scattata dopo aver appreso della mancata approvazione del bilancio finanziario presentato dall'azienda ospedaliera che dirige.
Un lungo incontro con il Rettore della Sun, Franco Rossi, che sembra abbia fatto di tutto per convincere il manager a ritornare sui suoi passi, non è bastato per convincere il manager. La decisone di Siani è irrevocabile. Il numero uno di piazza Miraglia assume le redini del Secondo Policlinico nell'estate del 2009, subentra a Luigi Muto e ad una gestione fallimentare durata quattro, sia dal punto di vista amministrativo che strutturale. Doveroso è segnalare che nella gestione Muto i bilanci aziendali non sono mai stati ratificati, insomma gli impegni assunti con Rettore e Regione, mai rispettati. Il manager non solo non si dimette dall'incarico ma fa di tutto per essere riconfermato ai vertici aziendali per altri cinque anni.
Da settembre del 2009 Siani deve fare i conti con  una situazione economica drammatica, un disavanzo di decine di milioni di euro e il ridimensionamento del personale medico, paramedico e didattico. A distanza di 20 mesi le dimissione. Il motivo, la mancata approvazione del bilancio. Un comportamento che lasciò sbigottiti. Infatti, è il primo caso registrato dalla ricca e spesso squallida cronaca sulla malanda Sanità pubblica in Campania nella quale si registrano le dimissioni irrevocabili di  un direttore generale a causa della mancata approvazione del bilancio economico dell'azienda.
"Se in una azienda seria il collegio dei sindaci non approva il bilancio amministrativo del manager che la dirige, questo manager ha il dovere di dimettersi. Se cose del genere non accadono nelle aziende pubbliche è un errore. Se la stessa circostanza, ad esempio, accade alla Fiat, Marchionne va a casa. La stessa procedura deve valere anche per la gestione di un'azienda pubblica". Una dichiarazione secca che Alfredo Siani rilasciò in una intervista pubblicata sul quotidiano "Roma" a settembre 2011. 
Le dimissioni di Siani non sono state gradite alla Cisal Università. "In questi venti mesi Siani ha fatto un ottimo lavoro, cercando di normalizzare le attività dell'azienda - afferma, Gabriele Murgia della Cisal Sanità e Università in Campania - e le difficoltà che ha dovuto affrontare sono state innumerevoli, come la mancanza di personale, strutture fatiscenti, apparecchiature obsolete - prosegue il sindacalista -  inoltre il manager ha dovuto affrontato la demotivazione del personale, medico e paramedico, conseguente ad una gestione precedente a dir poco scandalosa. Eppure è riuscito con pazienza e competenza a ricucire il possibile". Murgia, non è certo contento della decisone del manager, e punta il dito contro il rettore della Sun, Franco Rossi. "La responsabilità di quanto sta accadendo in queste ore al Vecchio Policlinico è da attribuirsi al rettore - sbotta il sindacalista - è lui che ha messo in condizione Siani a dimettersi. Quanto dico è più che giustificato dalla circostanza che Siani ha ereditato dalla gestione Muto una situazione economica ed organizzativa al collasso - incalza il sindacalista - il rettore Rossi nei quattro anni di gestione dell' avvocato Muto non ha mosso un dito per evitare il disastro. Eppure, Rossi sapeva che per ben quattro anni consecutivi il manager non aveva mantenuto gli impegni di bilancio assunti con Regione e Università. Penso che a Rossi, non rimane altro che piangere sul latte versato - chiosa Murgia - tant'è che non è riuscito a convincere Siani a revocare le sue dimissioni. Sono convinto che se il numero uno della Sun non cambia strategie atte a salvaguardare l'assistenza, la didattica e la ricerca, la facoltà di Medicina e Chirurgia con annessa azienda sanitaria, è destinata a morire, penalizzando così non solo tutti gli operatori, ma cosa ancora più grave, studenti e pazienti". "Comunque siano andate le cose, la Cisal Università è grata al direttore Siani per il lavoro svolto in questi venti mesi di lavoro", dice Murgia.
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