domenica 1 gennaio 2012

“Il disagio giovanile” spaventa Perugia: in aumento i giovani che fanno uso di alcool e sostanze stupefacenti

di Jacopo Di Bonito
L’80,3% dei giovani italiani tra i 14 e i 30 anni ha ammesso di aver fatto uso di marijuana o hashish. Il 73% ha dichiarato di essere consumatore abituale di alcool. I dati sempre più allarmanti fotografano una situazione in repentino peggioramento. I giovani, non solo si drogano sempre di più, ma vengono a contatto con le droghe in età sempre più precoce (il 20% tra i 12 e i 15 anni). Per inquadrare da vicino il problema, il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, ha convocato un Tavolo tecnico dal nome “Giovani e dipendenze” per puntualizzare linee e azioni operative da opporre al fenomeno del disagio giovanile, in particolare al consumo di sostanze stupefacenti e alcool.
La proposta finale è stata quella di un progetto di prevenzione che individui un gruppo di lavoro all’interno del Tavolo tecnico stesso. “Il nostro obiettivo è continuare a tenere alta l'attenzione - ha sottolineato Boccali - su un fenomeno, quello delle dipendenze, sempre più diffuso e articolato, ponendo particolare riguardo alla prevenzione, alla intercettazione della domanda, oltre che alla repressione del fenomeno. Contro le dipendenze serve un’azione forte e coordinata fra tutti i soggetti istituzionali e privati che si occupano della materia, mettendo da parte i singoli interventi a favore di un approccio globale e condiviso”.
Il progetto dovrà rivolgersi in primis alle scuole, senza però dimenticare il mondo dello sport e dell’associazionismo. Nuovi educatori dovranno essere così formati per seguire i giovani lungo il difficile cammino della crescita.
“L'amministrazione comunale - ha aggiunto Boccali - oltre a mettere a disposizione le proprie strutture e le progettualità, sta intervenendo anche sul fronte penale, analizzando i procedimenti di maggiore rilievo in materia di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti per verificare la possibilità di costituirsi parte civile nei processi, così come avvenuto per la lotta alla prostituzione”.
“Ribadisco – ha concluso il sindaco - l'essenzialità nella lotta alle dipendenze della rete dei servizi sanitari pubblici e la necessità di un suo potenziamento in termini di risorse umane ed economiche”, e proprio per questo il sindaco ha annunciato l'invio di una lettera alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e all'assessore alla Sanità, Franco Tomassoni, perché “in questa fase di riorganizzazione complessiva del sistema sanitario regionale, alla rete sanitaria dei servizi pubblici dedicati alle dipendenze venga riconosciuta l'importanza che merita”.

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