lunedì 12 dicembre 2011

Le infezioni ospedaliere minacciano i pazienti europei, ed intanto i super-batteri continuano a mietere vittime

di Jacopo Di Bonito
Gli ospedali europei non sono posti sicuri per la salute dei pazienti. Un numero sempre maggiore di degenti vengono contagiati all’interno delle strutture ospedaliere. Le infezioni urinarie, ai polmoni e alle ferite chirurgiche costringono i pazienti a lunghissimi ricoveri nei nosocomi. In una situazione di tale gravità, l’arrivo dei super batteri spaventa l’Organizzazione mondiale della sanità.I super germi ogni anno uccidono circa 25mila persone solo in Europa. Resistenti a quasi tutti gli antibiotici, i batteri proliferano senza alcun controllo, soprattutto negli ospedali.
In Italia, ad esempio, la resistenza del batterio Klebsiella pneumoniae ai carbapenemi, antibiotici di ultima generazione utilizzati contro infezioni gravi, è balzata dall'1,4% del 2009 al 16% del 2010.
I dati sono allarmanti. Il First International  Conference On nosocomial infections and cancer, tenutasi quest’oggi all'Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma, ha affrontato da vicino il problema. A spaventare la sanità mondiale non sono però solo i super batteri, ma le infezioni che si trasmettano da paziente a paziente all’interno degli ospedali. L'80% di tutte le infezioni ospedaliere riguarda oggi 4 sedi principali: il tratto urinario, le ferite chirurgiche, l'apparato respiratorio e le infezioni sistemiche. Da sole, le infezioni del tratto urinario coprono il 35-40% del totale. Negli ultimi 15 anni il trend di queste infezioni è però in diminuzione, mentre stanno aumentando quelle sistemiche tra cui le polmoniti, a causa della presenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, “visto il largo uso di questi farmaci a scopo preventivo o terapeutico”, sottolineano gli specialisti. Quanto alle infezioni della ferita chirurgica, rappresentano il 20-30% di quelle ospedaliere e contribuiscono fino al 57% di giorni in più di ricovero e al 42% dei costi extra per il sistema sanitario. “È ormai una realtà accertata in diversi Paesi che la resistenza agli agenti patogeni, spesso all'origine di polmoniti e di infezioni delle vie urinarie in ambiente ospedaliero, si va accentuando in tutta l'Ue”, avvertono gli esperti, convinti che “l'antibiotico-resistenza sia un vero rischio per la salute pubblica, che necessita di sistemi di sorveglianza sempre più organizzati tra ospedali e governi regionali e nazionali”.
Nella stessa direzione vanno le parole di Lucio Capurso, direttore generale Ifo, che ha dichiarato: ” il rischio clinico e le infezioni correlate all'assistenza sanitaria richiedono l'adozione e l'applicazione di protocolli di prevenzione in cui sono coinvolte figure professionali multidisciplinari, a garanzia della sicurezza dei pazienti e per lo sviluppo di un sistema sanitario di qualità e vicino alle esigenze dei cittadini”.
Le infezioni ospedaliere stanno diventando un fenomeno sempre meno contenibile. I super –batteri sembrano quindi  solo acuire una situazione, già per larghi tratti, allarmante.




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