di Micaela Tempesta
Insulina, sono trascorsi 90 anni dall'uso del farmaco, utilizzato per la prima volta nella cura del diabete. Il farmaco che ha rivoluzionato la cura di questa patologia, che ancora oggi spaventa, fu scoperto nel 1921 ad un anno di distanza dallo studio con cui il premio Nobel Banting riuscì ad estrarre dal pancreas del maiale l'insulina. La prima iniezione venne eseguita su Leonard, un bambino di undici anni, afflitto da questa malattia all'epoca mortale. A distanza di quasi un secolo la ricerca scientifica continua ancora senza tregua in quanto in Italia questa patologia colpisce quasi sei persone su cento.
Il presidente di "Diabete Italia", Umberto Valentini, ritiene fondamentale nella lotta a questa malattia diffusa in tutto il globo, la sinergia tra scienza, istituzioni e società. Ed è proprio per questo che a partire da questo mese l’organizzazione, in collaborazione con il ministero delle Salute e con l’International Diabetes Federation, ha programmato una campagna di informazione che faccia luce sull’argomento diabete e su tutto quello che ne consegue. Il primo passo di questa collaborazione sarà uno spot pubblicitario in rotazione su spazi gratuiti concessi da editori pubblici e privati, su radio, televisioni, carta stampata, tv delle metropolitane e degli aeroporti, sale cinematografiche e lungo tutto lo stivale con lo slogan “Chi ha il diabete non corre da solo”.
Gli spot pubblicitari ideati da Roberto Coehn e realizzati da XTV production e Guicar puntano a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sull’importanza sociale della malattia e soprattutto a comunicare che la persona ammalata di diabete è in grado di vivere una vita attiva tesa alla normalità.
Ed è proprio all’ammalato quindi che si rivolge principalmente lo slogan, e anche tutto lo spot, facendogli capire che nella corsa della vita non è solo, che può contare sui familiari, gli amici, le istituzioni e tutto un mondo di persone che fa ricerca e che si dedica alla cura del diabete per fare passi in avanti sempre più importanti.
Ancora una volta quindi nella cura di una malattia è importante, per una qualità migliore della vita, che il malato non si senta abbandonato e che qualcuno gli ricordi che non è solo.
Da oggi uno spot lo aiuterà a ricordare e ci aiuterà a capire.
Nessun commento:
Posta un commento