di Valeria Pollio
Forlì. Il nuovo anno donerà sicuramente miglior vita a coloro che da tempo sono in attesa di trapianto. Nella notte del 31 Dicembre, infatti, nella struttura ospedaliera Morgagni-Pierantoni, in Rianimazione, è avvenuto con successo, un complicato espianto multi organo. Il donatore è un giovane ragazzo degente da tempo nel reparto. Un intervento difficile, in quanto l’esportazione ha interessato organi vitali (cuore, polmoni, fegato, reni) ed anche le ossa. “Se è andato a buon fine – secondo il parere del presidio ospedaliero - lo si deve alla solidale disponibilità della famiglia
Per quanto riguarda il 2011, nel nostro Paese, sembra che i donatori siano aumentati rispetto al 2010 (+3,8%), mentre stabile è risultato il numero di organi trapiantati (+1%). Nel contempo, però, è stato rilevato un invecchiamento degli organi donati, dato in linea con il trend generale di invecchiamento della popolazione. In sostanza, un lieve aumento di donatori ma con elevata età media di 62 anni. (fonte Conferenza Stampa per campagna nazionale per la donazione e i trapianti 2011)
e di tutto il personale medico-sanitario che, al di là dei propri compiti istituzionali, ha collaborato intensamente e per tutta la notte alla realizzazione di un evento che, sicuramente, migliorerà la qualità dell'esistenza di altri pazienti”. Generosità e professionalità dell’equipe medica, insieme, per ridare la vita a chi da tempo sopravvive, sperando. “Ci piacerebbe che solidarietà e disponibilità verso gli altri - ha commentato il dott. Giorgio Gambale, direttore U.O. Anestesia e Rianimazione dell'Ausl di Forlì - fossero le prime parole rappresentative di questo 2012”. In Italia sono moltissime le persone che necessitano di trapianto. Alcune riescono a salvarsi, altre muoiono mentre sono in attesa (spesso in grave insufficienza di organo). Basti pensare che le persone in attesa di un cuore non sopravvivono più di un anno (e pensiamo anche alle lunghissime liste).
Il Centro Nazionale Trapianti (CNT) ha reso disponibili, di recente, i dati sull'attività di trapianto di cuore, fegato e rene in Italia per il periodo 2000-2009. Viene confermata ancora una volta l'elevata qualità degli interventi effettuati e l'efficienza di tutti i Centri. Con riferimento al trapianto di cuore, nel periodo di tempo che va dal 2000 al 2009 l'Italia raggiunto mediamente l'83,5% nella sopravvivenza dell’organo ad un anno dal trapianto e l'84,0% nella sopravvivenza ad un anno del paziente (casistica globale, sopravvivenza pazienti adulti e pediatrici). Queste percentuali sono pari, rispettivamente, a 81,6% e 86,0% con riferimento al trapianto di fegato, mentre raggiungono ben il 91,9% e il 97,2% considerando i trapianti di rene. Ottimi i risultati anche in termini di reinserimento nella normale vita sociale del paziente trapiantato. In particolare, la percentuale dei pazienti italiani sottoposti a trapianto che lavorano o sono nelle condizioni di farlo, e quindi sono stati pienamente reinseriti nella normale attività sociale, risulta essere pari al 90,3% per il trapianto di cuore, 78,2% per il trapianto di fegato e 89,8% per il trapianto di rene. (fonte Ministero della Salute)
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