di Valeria Pollio
La Regione Lazio a sostegno dei malati di Alzheimer, una gran bella notizia. Circa 2,2 milioni di euro sono stati stanziati, infatti, “per potenziare i servizi di assistenza domiciliare” che saranno messi a disposizione di tutti gli anziani che convivono con questa patologia invalidante, in tutto le province del Lazio. Tale provvedimento è stato annunciato dall’Assessore alle Politiche Sociali e famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte. In tutto il territorio laziale “una persona su cinque ha sessantacinque anni (il 30% della popolazione attiva)”; si tratta di persone che sicuramente un giorno o l’altro si ritroveranno a fare i conti con le classiche patologie dell’invecchiamento.
Soltanto nel Lazio si stima siano circa 55mila gli anziani affetti da demenza senile, mentre 33mila quelli a cui è stato diagnosticato l’Alzheimer. “Numeri di fronte ai quali – spiega Forte - è imperativo superare il modello di cura incentrato sull'ospedale e realizzare un'assistenza qualificata diffusa sul territorio. Questa è la direzione verso la quale ci stiamo muovendo”. “Parliamo – continua Forte - di un intervento strutturale, che nasce per durare nel tempo, cancellando le disparità che si sono create in passato tra i territori a causa della distribuzione a macchia di leopardo dei centri e dei servizi sull'Alzheimer”. Questa è la situazione che si è venuta configurando, fino ad oggi, nel nostro Paese: la Lombardia con il primato per il numero di centri che forniscono assistenza agli ammalati di Alzheimer (circa 24 solo nella provincia di Milano); l’Emilia Romagna in seconda posizione con 59 centri, mentre la Campania sembra sia la terza regione d’Italia per centri e la prima del Sud con 56 unità di valutazione, di cui ben 31 attive nella provincia di Napoli (supera quelle di Milano e Roma).
Con questa valida iniziativa sicuramente gli ammalati di Alzheimer in tutto il territorio del Lazio godranno di una migliore qualità di vita. Infatti, concludendo, Forte precisa:“con tale provvedimento mettiamo al centro la persona e umanizziamo la cura, grazie a un tipo d'assistenza che sostiene i familiari nella presa in carico (l’assistenza ai malati di Alzheimer pesa per circa l’80% sulle famiglie), permettendo al paziente di continuare a vivere tra i propri cari”. Così facendo si potrà eliminare lo stigma cui sono sottoposti quotidianamente.
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