di Valeria Pollio
Un bambino di 6 mesi di origini sudamericane, affetto da una grave e rara malattia congenita neonatale, ha ricevuto in dono il giorno dell’Epifania una nuova vita. Grazie ad uno straordinario trapianto di fegato, con tecnica dello “split” (una parte dell’organo è stata donata ad un uomo di Milano, l’altra al bambino), eseguito nella sala operatoria del centro trapianti dell’ospedale Molinette di Torino (centro d’eccellenza per i trapianti), il piccolo J. (iniziale del suo nome), non è più in pericolo di vita. L’organo è stato donato da una donna di 32 anni, deceduta presso l’ospedale di Brescia a causa di una forte emorragia cerebrale. Alla donna sono stati esportati anche cuore, polmoni e reni, organi destinati ad altri pazienti che ne hanno avuto fortemente bisogno.
Anche questi trapianti sono perfettamente riusciti. “Insomma, una bella festa quella della Befana - ha affermato entusiasta il professor Mauro Salizzoni, Direttore del Centro trapianti di fegato che ha eseguito il delicato intervento sul piccolo J. con la sua èquipe -. Il trapianto è andato bene e per lui e per i suoi genitori è un bel momento. Il piccino era in fin di vita e sarebbe morto nell'arco di poche settimane. Questo è il primo trapianto di fegato pediatrico dell'anno eseguito nel nostro centro”. I genitori del piccolo sono ancora increduli e nello stesso tempo felici perché il loro bambino potrà tornare a casa con loro. “Due mesi fa all'ospedale di Novara abbiamo scoperto la malattia di J. - ha raccontato la madre del piccolo paziente -. Abbiamo atteso solo pochi giorni per l'intervento, non ci crediamo ancora. Siamo felici. La donazione è un gesto importante”. “Ringraziamo il Signore, i medici e la persona che ha regalato una nuova vita a nostro figlio – aggiunge il papà del piccolo J.-. Nostro figlio è stato coraggioso. Ricordo la sua serenità mentre entrava in sala operatoria, mentre io avevo il cuore che mi batteva forte”. Una storia emozionante e con un bellissimo lieto fine. Nel nostro paese aumentano a dismisura le persone che necessitano di trapianto. Purtroppo coloro che si oppongono alla donazione degli organi rappresentano un ampia fetta della popolazione. Come mostrano i dati del Centro nazionale trapianti, abbiamo una media di opposizioni del 28% (in calo rispetto al 31,5% del 2010 ma sempre alta rispetto al 18% della Spagna, la più virtuosa d’Europa) e punte anche del 50-60% al Sud. In Europa le cifre riguardanti i “favorevoli alla donazione” aumentano sensibilmente. Colpa della sfiducia nel sistema sanitario italiano?
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