giovedì 5 gennaio 2012

Salute: sviluppata una nuova teoria sull’osteoporosi dallo studio delle corna di cervo

di Marina Ranucci
Una nuova ipotesi sull’osteoporosi arriva dal mondo animale. Dallo studio delle corna di cervo, in Spagna è stata sviluppata una nuova teoria che non metterebbe più al centro della patologia delle ossa la carenza di calcio. Piuttosto, l’osteoporosi sarebbe conseguenza della perdita di un prezioso minerale: la manganese. Minerale che permette proprio l’assorbimento del calcio.
Andando all’origine dell’ipotesi, si parte da uno strano fenomeno verificatosi in Spagna nel 2005. Durante il gelido inverno, vi fu un drammatico aumento di rottura di corna della specie dei cervi. I ricercatori dell’University of Castilla-La Mancha, analizzando i resti ossei delle corna, capirono che il fenomeno era dovuto alla carenza di manganese nei cervi che si nutrivano delle piante che, a causa del gelo, scarseggiavano di questo importante minerale. E proprio attraverso lo studio delle corna di cervo, i ricercatori sono arrivati all’ipotesi che l’origine dell’osteoporosi potrebbe non essere direttamente collegata alla mancanza di calcio, ma piuttosto alla mancanza di manganese, minerale essenziale per l’assorbimento del calcio stesso. «Precedenti studi sulle corna di cervo – spiega il ricercatore Tomàs Landete - dimostrano che il manganese è necessario per l’assorbimento del calcio. La nostra ipotesi è che quando il corpo umano assorbe meno manganese, o questo viene inviato dallo scheletro ad altri organi che lo richiedono, come il cervello, il calcio non viene correttamente assorbito e dunque disperso nelle urine – continua - in questo modo si pongono le basi per l’osteoporosi. La teoria deve essere dimostrata con ulteriori studi e sperimentazioni, ma è comunque un passo in una direzione totalmente nuova nella ricerca sull’osteoporosi: riteniamo infatti che la perdita di calcio sia una conseguenza della malattia e non l’origine» conclude, Landete. I ricercatori hanno altresì analizzato i dati di 113 pazienti operati per osteoporosi e artrosi presso l’Ospedale Hellin di Albacete, in Spagna, tra il 2008 e il 2009. Dallo studio dei dati, è emerso che circa il 40% dei pazienti operati per l’osteoporosi aveva mostrato anche una qualche forma di disfunzione cerebrale, mentre questo non accadeva in nessuno dei 68 pazienti operati per l’artrosi. Di qui il team ha rilevato che quando la manganese si esaurisce, dopo l’insorgenza di osteoporosi, si potrebbe anche aprire la strada a malattie come Alzheimer, Parkinson e demenza senile. Una nuova frontiera aperta quindi, sull’osteoporosi, una patologia che affligge oltre 200milioni di persone nel mondo, e di cui sarebbe essenziale scoprirne cause e rimedi. Ancora una volta è tutto nelle mani della ricerca.


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