sabato 11 febbraio 2012

PRIMO PIANO - Melanoma. In Italia 7mila nuove diagnosi l’anno, solo in Campania sono 700

Dall’Istituto Pascale di Napoli, i pareri degli esperti

di Valeria Pollio
Il melanoma, tumore maligno che origina dai melanociti della cute e delle mucose, fino a pochi anni fa poteva essere considerato una malattia rara. Oggi, invece, l’incidenza di questa neoplasia della pelle è raddoppiata. Si stima siano circa 7.000, ogni anno in Italia, le nuove diagnosi di melanoma per un totale di circa 1.500 decessi. Ad esserne maggiormente colpiti sono i pazienti tra i 15 e i 39 anni (10 anni fa, i giovani rappresentavano il 5% dei casi). A rendere noti questi dati inquietanti è Paolo Ascierto, Presidente della Fondazione melanoma, dell'Unità di oncologia medica e terapie innovative dell'Istituto Pascale di Napoli, durante l’incontro “Napoli capitale della lotta al melanoma”, tenutosi ieri a Napoli.

 "Il motivo - spiega Paolo Ascierto, presidente della Fondazione melanoma, dell'Unità di oncologia medica e terapie innovative dell'Istituto Pascale di Napoli - è riconducibile agli errori compiuti in passato, in particolare all'abitudine a una scorretta esposizione solare durante l'infanzia. I malati di oggi sono i bambini di ieri che hanno accumulato nel corso degli anni una serie progressiva di eritemi solari". E' fondamentale proteggere sempre la pelle dei più piccoli dai raggi solari - continua Ascierto – tramite l’ utilizzo di creme ad alta protezione, sia al mare che in montagna, dove il sole fa ancora più male". L’esperto si rivolge anche agli italiani che amano essere abbronzati tutto l'anno, e per questo fanno ricorso alle lampade solari. Il prof. Ascierto ha precisato che le lampade solari costituiscono "uno dei maggiori fattori di rischio, soprattutto sotto i 30 anni”. “Su questi temi – dice l’esperto - c'è bisogno di maggiore sensibilizzazione". Accanto ad un incremento considerevole delle diagnosi e dei soggetti colpiti, si sta assistendo ad una svolta nel trattamento della patologia. Si sta procedendo sempre di più verso le terapie personalizzate. “Nel 50% dei casi di melanoma – aggiunge il Prof. Ascierto - è presente la mutazione di una proteina, il gene BRAF V600, che svolge un ruolo chiave nello sviluppo del tumore. Vemurafenib è la prima ed unica molecola personalizzata ad aver mostrato di migliorare la sopravvivenza in pazienti affetti da melanoma metastatico positivo alla mutazione del gene BRAF. Agisce in modo mirato sulla proteina spegnendola e bloccando così l'evoluzione del cancro. È il primo caso di terapia personalizzata di così ampia portata in oncologia. Per individuare i pazienti candidati a questo nuovo trattamento è necessario effettuare un test molecolare per verificare la presenza della mutazione del gene. Gli effetti della molecola sono visibili in pochi giorni e il paziente ne trae un beneficio immediato: gli esami mostrano infatti una regressione tumorale dal punto di vista metabolico”. Altro parere importante sulla terapia mirata per la cura del melanoma è quello del Prof. Nicola Mozzillo. “È di fondamentale importanza – ha dichiarato il prof. Nicola Mozzillo, Direttore del Dipartimento Melanoma e Tessuti Molli del 'Pascale' - sottolineare che questi moderni approcci dell'individuazione del paziente e della risposta terapeutica su misura possono essere applicati con successo soltanto in quei centri, come il 'Pascale', che hanno accumulato una grande esperienza nel corso della propria storia. Grazie ad una diagnosi precisa e ad una selezione accurata, circa il 15-25% delle persone colpito da melanoma in fase avanzata può essere operato con successo. Inoltre la tecnica del linfonodo sentinella, con cui si può verificare se il tumore è localizzato, ha permesso di ridurre di circa l'80-85% gli interventi chirurgici molto aggressivi. Le difficoltà che affrontiamo per sconfiggere questa malattia sono quelle di sempre: una incompleta e frammentata comprensione della patologia e della sua biologia immunitaria. Le prospettive sono, comunque, molto promettenti perché stanno emergendo nuovi concetti che riformulano in maniera chiara l'inquadramento della neoplasia e suggeriscono innovative strategie terapeutiche.
In particolare si afferma con forza l'idea che il trattamento del melanoma richiederà la combinazione di terapie che possano attaccare la malattia da diversi fronti”. Proprio di terapie personalizzate o mirate si discuterà domani a Napoli nel convegno “International expert panel on new melanoma pathways: The Target Therapy Approach”, promosso dalla Fondazione Melanoma e dal “Pascale”, con la partecipazione dei più importanti esperti internazionali. Secondo il Prof. Tonino Pedicini, direttore generale dell'ospedale partenopeo, “Il Pascale è un centro di riferimento per la lotta al melanoma non solo per il Mezzogiorno ma anche per tutta l'Italia. Il livello di eccellenza raggiunto è confermato dalla produzione scientifica: ogni anno pubblica circa 10 ricerche su riviste internazionali che hanno come tema proprio la terapia di questa neoplasia. I ricercatori, inoltre, stanno conducendo ben 12 studi che riguardano in particolare la fase metastatica della malattia”. In Campania, ogni anno, le nuove diagnosi di melanoma sono circa 700.

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