Annamaria Capasso (nella foto) 68 anni, è un'ammalata cronica, affetta da vescica areflessicoindroefrosi bilaterale. In poche parole Annamaria per urinare è costretta ad usare ogni giorno dei cateteri usa e getta. Il reparto di urologia del Cardarelli che ha certificato la malattia di Annamaria è stato chiaro, l'urologo nella prescrizione rilasciata ad Annamaria scrive: "la paziente è affetta da vescica areflessicoindroefrosi bilaterale e pertanto necessita di autocateterismo pulito sette volte al giorno".
Ed in una nota a margine, ben evidenziata, il medico specifica: "Il numero elevato di cateteri usa e getta prescritti è determinato dall'incidenza nella paziente dalla poliuria secondaria a diabete mellito e sottoposta a terapia diuretica. E' pertanto indispensabile la prescrizione di sette e non quattro cateteri usa e getta come previsto dalla normativa".
Ma per la Sanità pubblica in Campania la parola d'ordine è "tagliare" spendere il meno possibile, anzi non guardare in faccia a nessuno. A pagarne le spese, manco a dirlo, gli ammalati, come Annamaria Capasso.
L'Asl Napoli 1, l'azienda sanitaria più indebitata d'Europa, è la prima ad aver applicato la politica dei tagli, senza eccezioni. Anche sui cateteri usa e getta sono stati soppressi i tre complementari eppure solo a Napoli ci sono 3mila pazienti affetti dalla medesima patologia di Annamaria, che da oltre tre mesi non riceve più sette cateteri usa e getta al giorno ma solo quattro. A nulla conta che uno medico abbia certificato e messo nero su bianco che la vita di Annamaria è legata a sette cateteri usa e getta al giorno. Per il sub commissario dell'Asl Napoli 1 a quanto pare non c'è ragione che tenga, il concetto del risparmio deve prevalere al di sopra di tutto. Annamaria è giunta al limite dell'insopportabile, si trattiene l'urina il più possibile, ma soffre e non poco. Perchè la paziente non riceve più 7 cateteri al giorno come prescritto dai medici? Perchè farla soffrire in questo modo atroce? A queste domande qualcuno dovrebbe rispondere.
"Tutto è cominciato nel 2005 - afferma Annamaria - fui visitata dal Dr. Auricchio, che mi fece inserire un catetere fisso per aiutarmi a urinare, una sofferenza durata 12 lunghi mesi. Le mie condizioni fisiche peggiorarono. Mi operarono - prosegue la donna - un piccolo intervento sulla dilatazione delle vie urinarie all'ospedale di Nocera Inferiore ma non ottenni nessun risultato, stavo sempre peggio"
"Ero disperata, feci un debito e ricorsi alle cure dr. Michele Spinelli di Milano, ancora un insuccesso, e ritornai a Napoli - Annamaria è disperata, singhiozza - mi affidai al dr. Maurizio Carrino, specialista in chirurgia Andrologica al Cardarelli, che finalmente capì cosa avevo. Mi fu diagnosticata una vescica areflessicoindroefrosi bilaterale - Carrino mi disse che dovevo usare dei cateteri usa e getta 7 volte al giorno con cateteri autolubrificanti hollister 81 103 di tipo donna. Di cui 4 di assistenza ordinaria più 3 di assistenza complementare. La diagnosi mi fu confermata dall'urologo del centro ASL di Napoli Soccavo".
"Da circa tre mesi ricevo solo 4 cateteri usa e getta e non riesco a vivere. Mio marito ha protestato con la Regione, con l'Asl Napoli 1, ha rischiato di essere arrestato, ma non c'è stato nulla da fare. Affido le mie speranze a voi che scrivete i fatti della vita sul giornale. Siete l'ultima speranza che mi è rimasta", afferma Annamaria. "Se non accade nulla sarò costretta a ricoverarmi", conclude Annamaria. Ecco l'assurdo. Se la paziente si ricovera in ospedale il costo giornaliero per la Regione sarebbe di circa 650 euro al giorno, 3 cateteri usa e getta al giorno non costerebbero tanto. E' questa la politica regionale della Campania sui tagli alla Sanità pubblica? La riflessione è d'obbligo.
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