sabato 10 settembre 2011

I cittadini tornano a protestare contro la discarica di Chiaiano. Il loro interesse maggiore è tutelare la salute dei cittadini

Di Dania Alfieri.
I cittadini di Chiaiano, Mugnano e Marano ieri hanno continuato la protesta, nata nei mesi scorsi, contro la discarica di Chiaiano, nota anche col nome di “cava del Poligono”. Un'assemblea pubblica, indetta dal Comitato Civico Cambiamo Mugnano e dagli attivisti del Presidio Antidiscarica si è tenuta presso la rotonda Rosa dei Venti di Marano, meglio conosciuta come Titanic.

L'obiettivo da perseguire senza sosta, si ribadisce in assemblea, è quello di pretendere che per questa discarica siano rispettati i termini di chiusura stabiliti dai documenti ufficiali dell'AIA, in cui la data stabilita per la fine di ogni sversamento è fissata nel mese di dicembre 2011.
Un punto fondamentale di cui si è discusso è stato il famoso 'geyser' di percolato che, lo scorso luglio, esplose provocando una consistente fuoriuscita di gas. Sul gravissimo accaduto la Provincia, nonostante le ripetute richieste, non ha ancora fornito una relazione scritta che spieghi i motivi di quella fuoriuscita e di che tipo di gas si tratti. Non è ancora noto, quindi, se i gas esplosi, che espandendosi nell' aria sono venuti a contatto con gli abitanti della zona, sono nocivi per la salute dei cittadini. I comitati, in merito, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica, che ha acquisito tutta la documentazione del caso e che si esprimerà, si spera presto, in merito. I sindaci di Mugnano e Marano, Porcelli e Cavallo, hanno inviato pochi giorni fa una lettera indirizzata all'Amministratore delegato della Sapna per richiedere spiegazioni su quanto accaduto: "crediamo che quello che è successo sia inaccettabile. Chiediamo di individuare immediatamente le cause che hanno procurato la fuoriuscita del percolato in modo che questo non accada più. Noi - scrivono ancora i due Sindaci - crediamo che, come Istituzioni locali, abbiamo il diritto ed il dovere di sapere l'attuale stato di sicurezza dell'impianto. Il nostro unico interesse è la salute dei cittadini e per questo lotteremo in ogni sede. Siamo anche consapevoli che la Campania sta vivendo un momento di grande emergenza ambientale, ma - concludono - siamo anche certi che questa emergenza non debba solo ricadere sui nostri territori, che nel momento del bisogno hanno già detto "sì". Ci aspettiamo che dalla Sapna arrivino risposte certe e precise. Chiediamo solo di sapere, come nei nostri diritti, la verità".
La priorità immediata, si è infine stabilito in assemblea, è quella di ottenere il più presto possibile che una delegazione di comitati e istituzioni locali abbia accesso alla discarica insieme ai tecnici della Provincia, per verificare lo stato dei luogo e se ci sono stati cambiamenti recenti. Per ottenerlo rapidamente non resta che un atto simbolico di protesta, che costringa chi di dovere ad ascoltare finalmente la voce dei cittadini.
La protesta di ieri evidenzia quanto le mobilitazioni sono utili e indispensabili. Ora non resta che aspettare, intanto i cittadini restano vigili e in allerta, sono persone stanche di lottare anche solo per sopravvivere e non sono più disposti a nessun tipo di sacrificio che metta a rischio la loro salute.

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