di Enzo Musella
Il rapporto con il cibo è sempre più difficile per gli italiani. Prevalgono le diete super caloriche alla sana dieta mediterranea, quella sempre più consigliata dalla stragrande maggioranza dei medici. I problemi di salute dovuti alla obesità aumentano proporzionalmente ai costi che la Sanità pubblica è costretta per affrontare terapie e spesso lunghi periodi di degenza in ospedale, ma in tempi di austerity il sistema sanitario pubblico ha messo dei paletti ben precisi. Sta di fatto che il vero problema da affrontare è una sana alimentazione e non una la dieta a tutti i costi. Solo in questo modo si può affrontare seriamente il problema della obesità in Italia che in questi ultimi anno ha raggiunto limiti oltre confine. «In venti anni la percentuale di italiani in sovrappeso o obesi è aumentata del 10%».
Oggi gli adulti con problemi di eccesso di peso «sono il 46% della popolazione, quasi uno su due e non è più efficace l'allenamento sporadico in palestra». È quanto afferma Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), alla presentazione dell'Obesity Day 2011, in programma il prossimo 10 ottobre. La crisi economica non aiuta a combattere il sovrappeso, anzi, secondo Fatati, quando una persona ha difficoltà economiche o deve affrontare un licenziamento «si rompe un equilibrio», prima di tutto sociale e in secondo luogo di stile alimentare. Il risultato è che «si mangia di più, soprattutto cibi meno costosi ma a più alta densità calorica». Gli esperti dell'Adi hanno lanciato un allarme anche sull'obesità infantile, «aumentata - aggiunge Fatati - nell'ultimo ventennio in misura maggiore rispetto a quella degli adulti». A ciò si aggiunge la constatazione che «i bambini hanno meno massa muscolare e più tessuto adiposo, che brucia meno calorie». Una spirale viziosa causata dalla ridotta attività fisica e dalle cattive abitudini alimentari. Per invertire la tendenza, Fatati suggerisce un cambio culturale, partendo dal concetto di attività fisica: non sono efficaci una o due ore di palestra o jogging alla settimana, che rappresentano, invece, «un lasciapassare per le trasgressioni alimentari». Il segreto per dimagrire è invece «spendere energia» attraverso una costante attività fisica, seppur leggera, che potrebbe essere tradotta in 40 minuti di cammino giornaliero.
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