In Campania, da oltre un mese, i bambini affetti da disturbi neuropsichiatrici non hanno un centro ospedaliero di riferimento pronto a ricoverarli. L'unità ospedaliera di neuropsichiatria infantile al Vecchio Policlinico di Napoli, l'unica in Campania, da oltre un mese ha chiuso le porte ai ricoveri ordinari per mancanza di medici specialisti ed infermieri. A nulla sono valse le proteste presso la Regione del direttore del presidio ospedaliero, Antonio Pascotto, e ancor meno le pressioni del direttore generale dell'azienda sanitaria della Sun, Alfredo Siani, oggi dimissionario, che già da tempo aveva chiesto alla Regione, l'acquisizione di almeno 5 neuropsichiatri da destinare al reparto. In questi giorni la situazione è collassata e i bambini affetti da gravi disturbi psichici, per curarsi, sono costretti ad espatriare al Nord, con le loro famiglie. Una situazione drammatica che ci racconta la neuropsichiatra infantile, Paola Magri, responsabile dell'unità operativa semplice del polo aziendale di intervento per i disturbi generalizzati dello sviluppo dell'Asl Napoli 2 Nord.
Il medico salta i preamboli e ci racconta alcune storie emblematiche, storie di ordinaria disperazione di tanti bambini ammalati di mente. "Quando abbiamo conosciuto A.F.13 anni, era un bambino esile e pallido affetto da una forma di autismo resistente al trattamento. La Neuropsichiatra che ce lo aveva inviato segnalava un'estrema difficoltà a controllare i suoi comportamenti etero ed auto-aggressivi. A.F. picchiava sua madre ed il suo fratellino, pochi giorni prima aveva spaccato lo schermo del televisore. La famiglia ci richiedeva un ricovero in una struttura residenziale: non riuscivano più ad evitare che facesse male a suo fratello, a sua madre e a sé stesso. Dopo qualche settimana siamo riusciti a ricoverarlo in una struttura fuori regione, A.F. è progressivamente migliorato e, dopo un anno e più, è rientrato a casa. Dopo non molto i problemi sono ricominciati. Oggi A.F. ha sedici anni; la sua vita continua in un tragico alternarsi di ricoveri presso ospedali e strutture residenziali, è sempre lontano dalla sua famiglia, da casa sua e dalla sua Terra, che non ha saputo proteggerlo. La storia di P.A. è quella di un ragazzino di 11 anni, alto 1 metro e 80, qualche settimana fa ha avuto una grave crisi epilettica. Di corsa in ambulanza all’ospedale Santobono, ricovero d’urgenza. Gli prestano le prime cure del caso, ma lì non ci sono posti letto per la Neuropsichiatria Infantile ne tanto meno in Campania. La madre è disperata, il figlio ha bisogno di cure. Siamo riusciti, con il supporto dei colleghi della Neuropsichiatria Infantile della Sun, ad intraprendere un trattamento farmacologico senza doverlo ricoverare e, ad oggi, P.A. non ha più manifestato crisi. Quando ci capita di formulare una diagnosi di autismo, ci troviamo di fronte genitori disorientati, che, non solo non riescono a comprenderne la natura (“che cosa è”), le cause (“perché”) o l’evoluzione (“come sarà da grande”), ma che ci chiedono di accompagnarli, oltre che nella scelta del percorso abilitativo, nel prosieguo dell'iter diagnostico. E' il caso della piccola M.S. uno “scricciolo” di 14 mesi. Dalla prima volta che l’abbiamo vista, ci siamo resi conto che lo sviluppo della bimba non stesse procedendo secondo le tappe fisiologiche e c’era qualcosa di più: l’epilessia. Per questo motivo M.S. aveva bisogno di un ricovero in un reparto di Neuropsichiatria Infantile. Anche in questo caso non si può ricoverare in Campania e riusciamo a farla ospedalizzare a Bologna per poco più di una settimana, ora è ritornata a casa e sta effettuando con l’equipe della Neuropsichiatria Infantile della Sun il follow up epilettologico". C'è poco da aggiungere a queste parole se non constatare lo stato di assoluto degrado in cui è caduta irrimediabilmente la Sanità pubblica in Campania e ancor peggio prendere atto che l'assistenza sanitaria dovuta ai cittadini campani e sancita dalla Carta Costituzionale, in questa Regione è un diritto che rimane solo sulla carta, negata addirittura ai bambini, i nostri figli, colpevoli solo di essere nati in questa terra.
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