di Jacopo Di Bonito
Un nuovo caso di malasanità scuotela Sicilia , maglia nera con ben 66 morti sospette negli ultimi due anni. Se nel nord Italia la situazione sanitaria non versa in buone condizioni, nel meridione non si viene soccorsi neanche se l’incidente avviene a pochi metri dall’ospedale. I tagli alla sanità e la cronaca nera sembrano oramai procedere di pari passo. Questa volta la vittima è Biagio Savarese, 71enne di Comiso, deceduto due giorni fa nell’ospedale di Vittoria.
Un nuovo caso di malasanità scuote
Lo scorso 1° novembre l’anziano, in sella al suo scooter, si è scontrato frontalmente con una Mercedes che procedeva in direzione opposta, sbattendo violentemente sull’asfalto. Gli uomini del 118, allertati da un passante, sono giunti sul posto dopo circa mezz’ora, nonostante l’ospedale di Comiso fosse a pochi metri di distanza.
Che cosa sia accaduto in quei minuti tanto fondamentali per la vita dell’anziano, è inizialmente apparso un mistero. Trenta minuti per effettuare un soccorso a pochi metri dall’ospedale è sembrato un esercizio impossibile, ma non per la sanità italiana, sempre pronta a nuovi record negativi.
La centrale operativa del 118 di Catania, in seguito ai tagli degli ultimi mesi, pochi giorni prima dell’incidente occorso al 71enne, ha predisposto la chiusura del presidio presso l’ospedale di Comiso, nosocomio a pochi metri dallo scontro. L’ambulanza è quindi dovuta arrivare da Acate, paese a 16km da Comiso, trasportando poi l’anziano nel nosocomio di Vittoria, a una quindicina di minuti dal luogo dell’incidente. Assurdo.
La centrale operativa del 118 di Catania, in seguito ai tagli degli ultimi mesi, pochi giorni prima dell’incidente occorso al 71enne, ha predisposto la chiusura del presidio presso l’ospedale di Comiso, nosocomio a pochi metri dallo scontro. L’ambulanza è quindi dovuta arrivare da Acate, paese a 16km da Comiso, trasportando poi l’anziano nel nosocomio di Vittoria, a una quindicina di minuti dal luogo dell’incidente. Assurdo.
Biagio Savarese si è spento sabato scorso, dopo cinque giorni di agonia. Il paese di Comiso è sconvolto. Da giorni i cittadini si lamentavano della scelta dirigenziale di sopprimere il presidio 118 nell’ospedale Regina Margherita.
Gonfie di rabbia sono le parole di Giuseppe Alfano, sindaco di Comiso: “Il pensionato – dichiara - avrebbe potuto essere trasportato nell'ospedale di Comiso, a pochi passi dal luogo dell'incidente, invece ha dovuto attendere mezz' ora l'arrivo dell'ambulanza ed ha avuto le prime cure dopo quasi un'ora”.
Del caso Savarese si sta occupando proprio in questi minuti anche la commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari.
Cosa sarebbe potuto accadere se l’anziano fosse stato prontamente soccorso, è difficile dirlo. Quegli interminabili momenti di attesa trascorsi tra la vita e la morte hanno sicuramente aggravato la situazione.
Non è però dello stesso avviso l’assessore regionale per la salute, Massimo Russo, che rispedisce al mittente le accuse piovute sulla sanità siciliana: “Non ci sono stati nè ritardi nè inadempienze del 118” . Secondo quanto ricostruito da Dino Alagna, responsabile del servizio programmazione dell'emergenza dell'assessorato, sono state rispettate le linee guida regionali e i protocolli operativi delle centrali. “L'ambulanza del 118, proveniente da Acate poichè quella di stanza a Comiso era impegnata in un contemporaneo servizio – precisa Alagna - è giunta sul posto a distanza di soli 17 minuti dalla chiamata e non dopo mezz'ora come denunciato. Il dato emerge dal controllo delle registrazioni effettuato dalla centrale operativa del 118 di Catania. La stessa ambulanza ha raggiunto in appena 8 minuti l'ospedale di Vittoria, correttamente identificato come il presidio ospedaliero di riferimento più appropriato per un caso di codice rosso traumatico come quello in oggetto”. Conclude il responsabile. Alla luce dei fatti, in Sicilia la situazione sanitaria rimane poco chiara.
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