di Valeria Pollio
Tempi duri per i calvi ma soprattutto per la società Labo Europa, presa di mira (per l’ennesima volta) dall’Istituto Superiore di Sanità. La motivazione è semplice : non c’è nessuna prova scientifica a sostegno dell’efficacia della Crescina utilizzata per la cura della calvizie. Il prodotto venduto in fiale, nato nel 1991 nei laboratori Labo Cosprophar, è inutile, “non risveglia le cellule staminali assopite”. Il prodotto, infatti, più che un farmaco che “va ad agire sulle cellule staminali o sul follicolo pilifero”, è un cosmetico a tutti gli effetti. “Al massimo questo prodotto, così come altri simili, può avere qualche effetto estetico, come il far sentire il capello più ‘corposo’ al tatto, ma da qui a una cura per la calvizie c’è una grande distanza”
, per il Dott. Paolo Gigli la famosa “pozione” per la ricrescita dei capelli è stata sempre considerata un flop. La Labo Europa, intanto smentisce quanto emerso a suo sfavore. La società dichiara, infatti, di essere in possesso di prove che potrebbero dimostrare il contrario. “Dal 1998 Crescina ha ottenuto tre brevetti internazionali: quello svizzero, quello europeo e quello statunitense. Nel corso di questi anni anche in Italia ha ottenuto migliaia di attestazioni di efficacia sottoscritte dagli utilizzatori e dalle farmacie”. In ogni caso, la “magica” Crescina ha perso credibilità. Questa non è la prima volta che il prodotto viene a ritrovarsi al centro della bufera. Già nel 2009, la società Labo, è stata multata dall’Agicom (240mila euro) perché era presente una forte incongruenza tra quanto detto nello spot pubblicitario e i reali effetti sulla ricrescita. Testimonial di allora era il calciatore Ronaldo (pelato), che nello spot appariva con una folta chioma scura. La procura di Torino questa volta vuole vederci chiaro. Se davvero tutto è come emerso, è necessario fermare la commercializzazione del prodotto, che costa ai venditori una denuncia per frode in commercio. Il Procuratore Raffaele Guariniello, responsabile delle indagini, ha già trasmesso gli atti al Ministero della Salute. Intanto il laboratorio della società Labo Europa, per un po’ di tempo, non potrà essere attiva. Il materiale scientifico, composto delle fiale miracolose, è stato sequestrato dai Carabinieri del Nas di Padova. Cresce la rabbia tra gli esperti. “Servirebbe un maggiore controllo sulle pubblicità dei prodotti cosmetici che promettono risultati mirabolanti, in modo che chi li compra abbia un minimo di garanzie scientifiche sulla loro efficacia” – dichiara il farmacologo Silvio Garattini , contro la pubblicità ingannevole della Labo -.
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