venerdì 2 dicembre 2011

L'allarme dell'Amcli - Superbatteri indiani minacciano l’Italia. «Sei italiani contagiati, subito misure urgenti per il contenimento della propagazione dei batteri»

di Jacopo Di Bonito
I superbatteri indiani spaventano l’Europa. Centinaia i pazienti contagiati. Dopo la Gran Bretagna, adesso tocca all’Italia. Sei nuovi casi a Bologna.“Sono impermeabili a quasi tutti gli antibiotici”, tuonano dal Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Intanto, negli ospedali bolognesi si vivono ore di angoscia: la trasmissione dei batteri sarebbe avvenuta all’interno delle strutture ospedaliere. “La diffusione sarà importante anche in Italia”. Con queste parole Giacomo Fortina, presidente dell’Associazione dei microbiologi clinici italiani (Amcli), mette in guardia la sanità pubblica italiana.
“Servono – spiega - misure urgenti per il contenimento della propagazione di questi batteri”. Secondo l’Amcli,
i superbatteri sarebbero portatori di particolari proteine come gli enzimi NDM-1, che li rendono assolutamente invulnerabili alla stragrande maggioranza degli antibiotici. Per questo motivo, le infezioni di questo tipo diventano difficilissime da trattare. Insomma, non esistono antibiotici in grado di contrastare questo tipo di batteri, i pazienti aumentano giorno dopo giorno, ed in Italia la trasmissione delle infezioni sembra avvenire proprio all’interno degli ospedali.
Dei sei pazienti colpiti, infatti, solo uno ha soggiornato in un ospedale indiano. Per gli altri cinque si ipotizza quindi un contagio avvenuto all’interno dei nosocomi. A riprova di quanto affermato, c’è un dato inequivocabile: i pazienti contagiati sono tutti ricoverati in strutture ospedaliere bolognesi. Ad identificare questo particolare tipo di batteri, sono stati i microbiologi del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, coordinati dalla professoressa Maria Paola Landini, uno dei massimi esperti mondiali in materia. Le origini del contagio e come sia avvenuta la trasmissione dei batteri da paziente a paziente, sono le parti più interessanti di un articolo firmato dalla docente Landini e da altri scienziati bolognesi, pubblicato su un’importante rivista scientifica europea. Non è la prima volta che il sistema sanitario europeo si trova a combattere contro batteri super resistenti. La diffusione, nel Vecchio Continente, di agenti patogeni provenienti da altre zone del mondo, non fa più notizia. Ciò che invece sembra preoccupare sempre più gli esperti, è l’uso spropositato che si fa degli antibiotici giornalmente. Le parole di Anna-Pelagia Magiorakos, responsabile dell’European Centre for Disease Prevention and Control, sembrano andare proprio in questa direzione:“Io credo che in futuro sarà possibile, se ognuno userà gli antibiotici correttamente e se il controllo delle infezioni verrà applicato alla lettera, invertire la tendenza”. Ogni anno, infatti, sono milioni le persone che assumono antibiotici per curare patologie, guaribili, anche con farmaci più leggeri. “Tutto però – conclude la responsabile-  deve essere fatto in una maniera strutturata ed il problema deve essere affrontato molto seriamente, poiché c’è in gioco la salute di migliaia di pazienti”.




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