sabato 3 dicembre 2011

Salute: previsti per il 2020 il 50% di bambini affetti da rinite allergica, scatta l'allarme dei pediatri

di Marina Ranucci
É diventata una patologia sociale. La fastidiosa rinite allergica oggi colpisce il 30% dei bambini fino a 14 anni. Percentuale raddoppiata rispetto a dieci anni fa. Scatta così l’allarme dei pediatri che prevedono che il tasso di bimbi affetti da allergia respiratoria, arrivi al 50% nel 2020. A richiamare l’attenzione su tale pericolo è l’Università di Pavia: «La rinite allergica è una vera patologia sociale – afferma Gianluigi Marseglia, professore di Pediatria dell’Università pavese - essa incide sulla qualità della vita dei ragazzi e se non diagnosticata e non correttamente curata, può portare all'asma allergica – continua Marseglia - lo scarso numero dei pediatri di base, porta molti bambini a essere curati dal medico di medicina generale, che spesso non ha la necessaria cultura per riconoscere sintomi che nei bambini sono diversi da quelli dell'adulto – incalza il pediatra - le cavità nasali dei bambini -
 che spiega - sono più piccole e capita spesso che i loro sintomi comprendano tosse persistente e ostruzione nasale, stanchezza, scarso appetito, disturbi comportamentali e relazionali a scuola, dove non sono in grado di imparare bene come gli altri». I bambini sarebbero quindi i più colpiti dalle allergie e coloro che ne subirebbero maggiormente la sintomatologia. «Le malattie allergiche colpiscono in generale oltre il 50% della popolazione - ha affermato l'immunologo Gianni Marone, dell'Università Federico II di Napoli, in occasione  Giornata Nazionale delle Allergie organizzata dalla Società italiana di allergologia e immunologia clinica (Siaic) e dall'Associazione italiana di aerobiologia - soltanto nei bambini e nei giovani, rinite allergica, asma bronchiale ed altre manifestazioni allergiche, hanno una diffusione che oscilla fra il 31% e il 65% - continua Marone -dati preoccupanti, confermati dallo studio internazionale Isaac (International Study of asthma and allergy in children), condotto in 20 Paesi del mondo. Negli ultimi dieci anni - spiega l’immunologo - le allergie sono aumentate in tutti i Paesi esaminati, compresi quelli in cui finora le allergie erano totalmente assenti, come in Norvegia, Giappone, Taiwan e Papua Nuova Guinea» conclude, Marone. Un sondaggio europeo realizzato per conto di Stallergenes, azienda farmaceutica specializzata nel trattamento delle allergie, su un campione di 4mila partecipanti in Italia, Francia, Germania e Spagna, ha mostrato un grave gap culturale per quanto riguarda le cause delle allergie respiratorie. Il 50% degli intervistati pensa che siano i pollini la principale causa delle allergie respiratorie. Invece, il vero dato epidemiologico dimostra che nel 70% dei casi, la causa è da ricercare tra le mura domestiche. Tutta colpa “dell'acaro dermatofagoide”, microrganismo che si nutre di minuscole scagliette della pelle e si annida nei materassi, nei cuscini e nelle moquettes. Si sviluppa in ambienti caldo-umidi soprattutto in autunno ed inverno, quando le finestre restano chiuse. Secondo gli esperti, ogni tipo di pulizia della casa non sarebbe efficace, soprattutto oggi che gli infissi esterni sono a tenuta e che non permettono che ci siano spifferi freddi d'inverno. «Paradossalmente – afferma il pediatra Gianluigi Marseglia - c'era molto meno rinite allergica ai tempi delle nostre nonne, quando in agosto si lavava la lana dei materassi. Anzi - continua - per distruggere gli acari, bisognerebbe esporre i materassi al sole d'agosto per almeno due giorni, e fare altrettanto a gennaio quando c'è freddissimo. Il rimedio ai giorni nostri – spiega il medico – è soltanto nell' immunoterapia specifica, cioè nei vaccini antiallergici, che non colpiscono i sintomi, ma la base del meccanismo scatenante l'allergia e oggi – conclude Marseglia -  si somministrano con semplici compresse sublinguali». Insomma, per prevenire una ecatombe allergica nel 2020 bisogna agire sul sistema immunitario dei bambini cattraverso i vaccini antiallergici.  (Dati rilevati: Ansa)



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