di Jacopo di Bonito
“In alcune città dell'Europa occidentale, gli abitanti che vivono in aree più disagiate, o che appartengono a gruppi socio-economici svantaggiati, vivono in media almeno 8-10 anni in meno, con picchi di oltre 30 anni, rispetto ai residenti in aree abbienti o provenienti da contesti sociali benestanti”. Le parole di Erio Ziglio, direttore dell'Ufficio europeo per gli investimenti per la salute e lo sviluppo all'Oms, fotografano una situazione che ha dell’incredibile, e che potrebbe precipitare con l’avanzare della crisi economica. In altre parole, chi è povero vive meno di chi è ricco. “In Europa - aggiunge Ziglio - persistono condizioni di iniquità di salute, non solo tra paesi differenti, ma anche e soprattutto tra diversi gruppi sociali all’interno della stessa nazione”.
“Le iniquità di salute - prosegue il direttore - possono essere definite come quelle differenze sistematiche, evitabili e ingiuste, tra diversi gruppi sociali, in una data società”.
Nonostante recenti studi abbiano mostrato che la condizione di salute della popolazione europea
Nonostante recenti studi abbiano mostrato che la condizione di salute della popolazione europea
sia in netto miglioramento, ci sono ancora persone che vivono in uno stato di povertà assoluto, costrette a “tagliare” proprio sulla loro stessa salute. Tra queste figurano anche molti italiani, che con l’avanzamento della crisi, ed il collasso del sistema sanitario nazionale, si sentono sempre più abbandonati a loro stessi. “Oltre a rappresentare un problema nazionale - sottolinea l'esperto - la consapevolezza del bisogno di contrastare le iniquità di salute è aumentata anche a livello regionale e locale”. Secondo Ziglio, il sistema sanitario può contrastare questo stato di cose a diversi livelli, con azioni che spaziano dalla fornitura del servizio al ruolo di leadership e governance istituzionale. Azioni che possono “portare a un miglioramento delle prestazioni del sistema sanitario, e al tempo stesso portare valore aggiunto allo sviluppo umano ed economico e alla giustizia sociale, sia a livello nazionale che locale”. Conclude Ziglio.
L’Oms (Organizzazione Mondiale della Salute) lancia l’allarme. Una nuova sfida attende l’Europa: tutti i cittadini devono potersi curarsi allo stesso modo; non si può parlare di Comunità Europea solo quando c’è da salvare l’Euro.
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