di Jacopo Di Bonito
“Investire nella ricerca scientifica per tutelare la salute della donna”. Con queste parole, Renato Schifani, presidente del Senato, ha dato il via alla cerimonia per i 30 anni di ricerca a tutela della salute delle donne, in programma nell’aula dei Gruppi parlamentari a Montecitorio. “L'importanza – ha spiegato Schifani - della medicina di genere, come segnalato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, si è andata affermando in considerazione delle specificità che attengono ai fattori biologici della donna, destinataria di un percorso scientifico e terapeutico assolutamente peculiare. L'incontro promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi e dal Forum Italiano di Europa Donna – ha aggiunto il
presidente - costituisce un prezioso momento di riflessione su quanto si sia evoluto il concetto di ricerca in questo campo, attraverso una più mirata declinazione al femminile dei programmi di studio”.
Si accendono quindi le luci sulla salute delle donne e “sul ruolo quanto mai cruciale della ricerca per gli anni a venire, affinché lo studio dell’universo femminile sia posto quale avanguardia e priorità nella programmazione sanitaria”. Ha aggiunto Schifani.
La prevenzione sembra essere assolutamente fondamentale. La salute delle donne passa anche da qui. Le giornate mondiali di sensibilizzazione, per quelle patologie gravanti in misura prevalente sulla popolazione femminile, ne sono una chiara conferma.
“In questo contesto – spiega Schifani - mi preme ricordare l’impegno della commissione Igiene e sanità del Senato, che ha condotto l'indagine conoscitiva in materia di malattie ad andamento degenerativo, con particolare riferimento al tumore della mammella, alle malattie reumatiche croniche e alla sindrome hiv”.
Ma il compito del sistema sanitario nazionale non sembra essere finito qui. “Non bisogna tuttavia trascurare – prosegue il presidente del Senato - quanto ancora resti da fare, per garantire che, sotto il profilo della sperimentazione clinica e farmacologica, venga sempre adeguatamente riconosciuta e preservata la valenza dei fattori di genere”.
Occorre assicurare – conclude Schifani - idonee misure di prevenzione e di diagnosi precoce, nella prospettiva di favorire il tempestivo accesso alle cure e l’innalzamento dei tassi di guarigione”.
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