venerdì 13 gennaio 2012

Bambini disabili, 139mila tra scuole elementari e medie, pochi gli insegnanti di sostegno

di Marina Ranucci
Nella realtà scolastica italiana, purtroppo ogni anno aumentano il numero di bambini diversamente abili. I dati Istat registrano circa 139mila bambini nel 2011. Una percentuale del 3% del totale degli alunni di scuole elementari e medie. Per loro, il sistema scolastico, riesce ad assicurare soltanto un insegnante di sostegno ogni due bambini. Piccoli con problemi quali il ritardo mentale, i disturbi del linguaggio, quelli dell’apprendimento e i disturbi dell’attenzione, non riescono ad ottenere l’adeguata assistenza a scuola. Tutto questo con conseguenti difficoltà di inserimento nel contesto classe, e con l’impossibilità di partecipare alle attività scolastiche ed extra-scolastiche.
Circa 78mila bimbi della scuola primaria e poco più di 61mila della scuola secondaria di primo grado, incontrano serie problematiche ogni mattina al suonare della campanella. Barriere architettoniche, ad esempio. Nel Mezzogiorno vi è la percentuale più bassa di scuole che hanno scale a norma: il 76% di scuole primarie e l’86,2% di scuole secondarie di primo grado. Il restante non permettono l’ausilio di rampe per i bambini disabili o sistemi che agevolino il percorso per raggiungere l’aula scolastica. Per non parlare dei servizi igienici adeguati alle esigenze dei disabili. Il Sud registra il 66,4% di scuole primarie e il 74,3% di scuole secondarie con impianti a norma. E se sono ancora più di un quarto le scuole primarie e secondarie di primo grado che non hanno postazioni informatiche adattate, per entrambi gli ordini scolastici è sempre il Mezzogiorno a primeggiare negativamente con  percentuale più elevata del 29,5% di scuole primarie e del 22,0% di scuole secondarie che non hanno questo tipo di postazioni. Insomma, quasi 139mila bambini in Italia quotidianamente sono costretti ad affrontare enormi difficoltà per affrontare quella che dovrebbe essere la loro più naturale attività: andare a scuola. Purtroppo, ancora una volta, i dati sulla scuola italiana lasciano riflettere

Nessun commento:

Posta un commento