sabato 7 gennaio 2012

Caminetti e caldaie mal funzionanti: il pericolo monossido di carbonio è dietro l’angolo

di Jacopo Di Bonito
Riscaldare l’abitazione si, ma con attenzione. Il monossido di carbonio sprigionato da caldaie e caminetti mal funzionanti potrebbe essere fatale per la salute dell’uomo. Il numero di intossicati ogni anno aumenta vertiginosamente. Tra le pagine dei quotidiani sono sempre più frequenti le notizie di persone decedute a causa di un caminetto o di una caldaia mal funzionante. Il non utilizzo di apparecchi ed impianti di riscaldamento durante i mesi estivi  (caldaie, stufe, caminetti, bracieri, cucine a legna), associato
 all'assenza di controlli di manutenzione ordinaria e straordinaria, spiegano gli esperti dell’Asl di Empoli, “aumenta il pericolo di intossicazioni da monossido di carbonio, con gravi conseguenze per l'incolumità della propria famiglia e talvolta anche per gli abitanti del condominio”.
“Il monossido di carbonio - ricorda la Asl toscana -  si forma ogni volta che sostanze contenenti carbonio sono bruciate in difetto di ossigeno”. Il monossido di carbonio, chiamato anche killer silenzioso, è un gas incolore, inodore, insapore, non irritante e altamente tossico per l'organismo. I primi sintomi di un’intossicazione da concentrazioni di CO basse sono il mal di testa, una percezione visiva sfocata, leggeri malesseri e palpitazioni associate anche a nausea. In altre parole, riscaldare l’abitazione può essere pericoloso e bisogna farlo con molta attenzione. 
Per correre in soccorso delle migliaia di famiglie empolesi costrette ad accendere i riscaldamenti a causa del freddo invernale, l’Asl toscana ha fornito alcuni consigli da seguire: 1) Deve essere garantita la corretta ventilazione e aerazione (bocchette) dei locali dove sono installati oppure utilizzati gli apparecchi di riscaldamento, in modo da assicurare l'afflusso di aria necessaria alla combustione, nonché la fuoriuscita dei fumi e di eventuali miscele di gas non combusti. Le aperture presenti non devono essere coperte o tappate. 2) Deve essere garantita la tenuta delle canne fumarie e dei canali da fumo, nonché la tenuta delle canne fumarie realizzate con tubi ad innesto. Solitamente questo tipo di canna fumaria presenta problemi di instabilità meccanica, risultando non adeguatamente fissata a muro e con gli elementi non del tutto innestati tra loro. 3) È necessario far controllare tutti gli impianti e gli apparecchi a combustione nei termini e con le modalità previsti dalla legge. Generalmente per gli apparecchi di piccola potenza diversi dalle caldaie la legge non prevede cadenze temporali sui controlli di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte di una ditta abilitata. Proprio per questo motivo è necessario che sia i proprietari sia gli inquilini di immobili si attivino per far verificare la sicurezza dei propri apparecchi a combustione.
L’Asl di Empoli ha indicato le direttive, adesso toccherà ai cittadini seguirle alla lettera.


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