sabato 14 gennaio 2012

EDIZIONE STRAORDINARIA

Affonda la nave passeggeri Concordia:
 bilancio provvisorio drammatico, 
3 morti, 40 feriti e 70 dispersi
di Jacopo Di Bonito 
“Abbiamo sentito un gran rumore, come se la nave strisciasse contro la costa. Poi è stato l'inferno, sembrava di essere sul Titanic”. La voce rotta dal pianto è quella di uno dei passeggeri della Concordia, nave da crociera targata Costa Crociere, che nella tarda serata di ieri è naufragata a circa un miglio dal porto dell’Isola del Giglio, nelle acque dell’Arcipelago toscano. Tre morti accertati, 40 feriti, di cui due in gravissime condizioni e ben 70 dispersi, questo il primo bilancio del disastro che drammaticamente tende a peggiorare col passare delle ore. Al momento in cui scriviamo le note di agenzia si accavallano le une alle altre, l'unità di crisi, operativa poche ore dopo il disastro, aggiorna i dati di minuto in minuto, la ricerca dei dispersi è ad un punto cruciale. Ma cosa è accaduto al Concordia. (Aggiornamento alle 19.30)
La nave da crociera, salpata da Civitavecchia, viaggiava in direzione Savona prima tappa del “Profumo d’Agrumi”, che tocca nell’ordine i porti di Marsiglia, Barcellona, Palma de Maiorca, Cagliari e Palermo, per poi fare ritorno a Civitavecchia, Savona e Marsiglia.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli inquirenti, la nave avrebbe urtato contro uno scoglio, inclinandosi di venti gradi sul lato destro. L’acqua ha invaso velocemente le cabine, per poi raggiungere le altre zone della nave. Il capitano della Concordia, tutt’ora sotto interrogatorio, ha deciso di avvicinare ulteriormente lo scafo agli scogli, in modo da facilitare le operazioni di evacuazione. “Abbiamo abbandonato la nave solo dopo un’ora e mezza dallo scontro. Ci hanno lasciati soli, il personale non sapeva che cosa fare, ci hanno detto che si trattava di un guasto elettrico e di tornare nelle cabine”.  La denuncia arriva direttamente da una delle superstiti, che racconta così quegli interminabili minuti in attesa dei soccorsi. Le scialuppe di salvataggio incastrate, gli spintoni per aggiudicarsi i salvagente, uno squarcio di 70 metri sulla fiancata destra sempre più profondo e la nave che velocemente imbarca acqua. A bordo della facoltosa Concordia, è il panico.   
I primi passeggeri ad essere portati sulla terra ferma vengono accolti in alberghi e case messe a disposizione dagli abitanti dell’isola. Intanto aeri, navi ed elicotteri della guardia costiera raggiungono il luogo dell’incidente. La notte avanza, la temperatura dell’acqua si fa sempre più fredda e le operazioni di soccorso provano ad arginare, anche se con difficoltà, la situazione. “Molti passeggeri si sono gettati in mare, – informa una delle superstiti – la paura era tanta, lo spavento si leggeva sul viso di tutti noi. Chi ha scelto di tuffarsi in acqua lo ha fatto perché impaurito. Temo – conclude la donna -  che ci siano ancora molte persone nella nave”.
Intanto dalla terra ferma arrivano le prime dichiarazioni di sostegno alla Toscana e alle forze dell’ordine dell’Isola del Giglio.
L’inchiesta della magistratura si apre alle prime luci dell’alba. Il capitano viene prelevato ed ascoltato per diverse ore. C’è da chiarire perché la nave si sia avvicinata così tanto alla costa. Voci di corridoio parlano di una strana quanto discutibile abitudine dei comandanti delle navi da crociera, che si avvicinerebbero alla costa per permettere ai passeggeri di ammirare da vicino l’isola del Giglio. In altre parole, si metterebbe a repentaglio la vita di migliaia di persone solo per una offrire vista migliore: assurdo.
Il numero dei dispersi spaventa le autorità. Decine di motovedette stanno perlustrando in lungo ed in largo la zona dell’incidente. “Potrebbero essere ovunque”, gridano alcuni superstiti.
“Il tempio galleggiante del divertimento”, come era stata ribattezzata la Concordia, nave di punta della Costa Crociere, si sta pian piano inabissando, con tutte le sue piscine, campi da tennis e piste da ballo…a pochi metri dalla terra ferma. (seguirà aggiornamento)




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