domenica 15 gennaio 2012

EDIZIONE STRAORDINARIA - Costa Concordia affonda, ritrovati altri cadaveri


Costa Concordia: trovati altri 2 morti sul relitto che affonda, uno è italiano. La guardia costiera: "Mai partito il mayday"


di Jacopo Di Bonito
Costa Concordia affonda trasformandosi in una bara in fondo al mare. Ci sono 5 morti accertati, ma dove sono i dispersi? Sono ancora vivi? C'è qualcosa da fare in più di quanto si sta facendo? Sono questi gli interrogativi con i quali inizia la terza nottata della speranza. Una sequenza battente di fatti contraddistingue il dramma. Recuperate vivi due coreani e un commissario di bordo. Poi un'altra buona notizia: due turisti giapponesi sono a Roma. Niente da fare per due anziani, un italiano e uno spagnolo trovati morti all'interno del relitto. Ombre sui soccorsi: allarme in ritardo e operai impreparati. Arrestato il capitano sciagurato. Dopo lo schianto contro gli scogli, ha abbandonato i passeggeri. Dopo la mezzanotte era già sceso dalla nave. I militari gli hanno intimato: "Risalga subito e presti soccorso". Lui si difende: "Quello scoglio non c'era".  L'esperto: "Nessun dubbio: si tratta di errore umano".
La nave ormai è affondata, le prime immagini, il battesimo sfortunato, i soccorsi, il panico a bordo durante l'evacuazione. Le fotografie dei sommozzatori delle Fiamme Gialle, la notizia sui principali media: i siti stranieri. Cent'anni fa la tragedia-simbolo del Titanic, flash che si susseguono a ritmo serrato, non lasciano tregua, come cazzotti nell'anima della gente, di chi è lì o a casa, sgomento davanti alla tv. La giornata appena
trascorsa è stata terribile. All'ombra delle costa del Giglio la morte è nell'aria, la si tocca con mano, è lì, per portare via il suop carico di vite umane, quelle intrappolate da tre giorni nella carcassa della nave maledetta. Il bilancio dal “fronte” parla di cinque morti e 17 dispersi. Il ritrovamento di due cadaveri nella poppa dell'imbarcazione chiude nel peggiore dei modi una lunga ed intensa giornata di ricerche. “I due cadaveri – spiega il Comandante Cosimo Nicastro, portavoce della Guardia Costiera - sono stati ritrovati all’interno del ristorante. Avevano con loro i giubbotti salvagente. I nostri uomini sono riusciti ad entrare nella parte dello scafo sommersa. Le operazioni di ricerche – conclude il comandante -  sono molto difficili a causa dell’incredibile mole di oggetti sparsi per la nave, per lo più tende e materassi che rischiano di intrappolare anche i soccorritori ”. La giornata si chiude drammaticamente e un’altra notte di ricerche e speranze è appena cominciata. Intanto dalla terra ferma emergono retroscena clamorosi: il comandante Schettino non avrebbe inviato alcun mayday alla Guardia Costiera toscana. La scatola nera, recuperata nella tarda serata di ieri ha iniziato a “parlare”, ed i capi di accusa per il comandante si sono moltiplicati. Se in queste ore la priorità è salvare vite umane, una volta terminate le ricerche si dovrà fare di tutto per evitare il disastro ambientale. Il carburante presente nei serbatoi della nave minaccia il più grande Parco Marino d’Europa. Se il liquido dovesse fuoriuscire, il danno ambientale sarebbe incalcolabile.   



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