Concordia: 6 morti e 16 dispersi. Ricerche sospese, la nave sta scivolando in una fossa d'acqua profonda 70 metri
di Jacopo Di Bonito
Salgono a sei i decessi accertati a causa dell'affondamento di Costa Concordia, la nave da crociera naufragata contro uno scoglio davanti all'isola del Giglio. Nella notte è stato trovato il cadavere di un uomo. Il corpo era nel secondo ponte, in una parte non invasa dall'acqua. Aveva il giubbotto salvagente ed era un passeggero. Ieri erano state tratte invece in salvo tre persone, due sposini coreani e il commissario capo di bordo, Manrico Giampetroni. Sono adesso 6 i morti nella sciagura, e 16 i dispersi, tra loro dovrebbe esserci anche William Arlotti, 30 anni, di Rimini, con la figlioletta di 5 anni. La speranza di ritrovare altri passeggeri in vita si sono ridotte al lumicino. Il rischio che la Costa Concordia possa scivolare affondando alla profondità di 70 metri si fa sempre più alto.
A causa del mare mosso la Concordia ha cominciato a muoversi dalla posizione in cui si era incagliata. Il coordinamento dei soccorsi ha sospeso la ricerche dei dispersi e dato l'ordine di evacuazione ai sub dei Vigili del Fuoco e capitanerie. Al momento la nave si è spostata di 9 centimetri sulla verticale e 1,5 in orizzontale. L'allarme che ha fatto scattare l'ordine di evacuazione dei Vigili del Fuoco «è scattato alle ore 11,38», quando «sono stati ravvisati rumori di fondo dai sommozzatori in immersione». È quanto spiega una nota dell'unità di crisi presieduta dal prefetto Giuseppe Linardi. Quando gli strumenti di misurazione hanno segnalato movimenti dello scafo, «sono state sospese le operazioni» ed evacuati i soccorritori. «Il monitoraggio è continuo» conclude la nota e riprenderanno appena «la situazione si stabilizza».
Una situazione drammatica alla quale si aggiunge il rischio che la nave potrebbe causare anche un disastro ambientale. Nei serbatoi di Costa Concordia, al momento dell'impatto contro lo scoglio, c'erano oltre 2.200 tonnellate di carburante che potrebbero disperdersi in mare. Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha detto che “il rischio ambientale per l’Isola del Giglio è altissimo. L’obiettivo è di evitare che il carburante esca dalla nave: stiamo lavorando su questo. L’intervento è urgente”. Si lotta quindi contro il tempo per evitare il disastro ambientale e soprattutto per cercare di salvare altri eventuali superstiti prima che la nave si inabissi a 70 metri.
Infatti, proprio in queste ore si sta lavorando per sistemare, «nell'arco di pochi giorni», a fianco del relitto, «una grande piattaforma con apparecchiature in grado di aspirare il carburante, con una operazione delicata ma fattibile, sotto la sorveglianza di esperti internazionali chiamati dalla Costa». Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenendo alla trasmissione Start, su Radio 1, sui tempi per la messa in sicurezza e lo svuotamento delle 2.500 tonnellate di carburante dai serbatoi della Concordia, dai quali al momento non risultano sversamenti.
Costa Crociere dall'altro dirama un comunicato stampa dal quale si evince che la Compagnia darà assistenza legale al comandante Schettino. «Ma l'azienda ha il dovere anche di tutelare i suoi 24 mila dipendenti - si legge nella nota - non possiamo negare un errore umano». Così il presidente e ad di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, ha riferito la posizione dell'azienda circa il naufragio all'isola del Giglio di Costa Concordia.
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