domenica 15 gennaio 2012

EDIZIONE STRAORDINARIA - Naufragio Concordia, scatta l'inchiesta, arrestato il comandante

Trovate vive tre persone incastrate nella trappola mortale di nave Concordia,
ora si lotta contro il tempo

di Jacopo Di Bonito
L'agonia della nave da crociera Concordia è continuata tutta la notte. Il "Titanic" del terzo millennio continua ad affondare e in tarda nottata giungono notizie terribili sulla sorte dei disperi.  Due turisti coreani sono stati individuati e tratti in salvo dai Vigili del Fuoco durante la notte. Le ricerche, proseguite con difficoltà anche per l’arrivo del buio, hanno regalato un momento di profonda commozione quando dallo scafo della nave due persone hanno fatto sentire “la loro voce”. Intrappolati in un “palazzo di ferro” che pian piano si inabissava, i due turisti asiatici hanno gridato a squarcia gola il loro terrore, finché qualcuno non li ha sentiti e ha dato il via alle operazioni di soccorso. Secondo le prime indiscrezioni, i Vigili del Fuoco li hanno raggiunti all’interno della cabina 303, rimasta miracolosamente intatta. Considerando i due sopravvissuti, una terza persona raggiunta sul ponte 3 e due persone rintracciate a Roma e basandosi sulle cifre ufficiali, i dispersi della Concordia sono calati da 41 a 38 e i soccorritori confidano di individuarne altri, anche se, ora dopo ora, la speranza di trovare altre persone vive si affievolisce sempre più.
La cronaca di questa notte e dei drammatici istanti in cui sono stati salvati di due coreani è agghiacciante. Dopo aver individuato i due superstiti, gli uomini del soccorso hanno dovuto lavorare circa un’ora e mezza prima di raggiungerli. Hye Jim Jeong e Kideok Han erano rimasti intrappolati nella parte emersa della nave, che pian piano si stava inabissando. Momenti di alta tensione si sono accavallati ad istanti di entusiasmo. I soccorritori sono riusciti a condurre i due sopravvissuti all’esterno dello scafo, e da qui al porto del Giglio, dove hanno ricevuto le prime cure. La coppia asiatica si va dunque a sottrarre all’impietoso numero dei dispersi, sceso per ora, a quota 40. “Avevamo paura che non ci trovaste”. La testimonianza della coppia coreana è da brivido. “Sentivamo i rumori dei soccorsi, ma non ci sentivano. Poi finalmente ci hanno trovato”.
Il capo della squadra speleo-alpino-fluviale (Saf) dei Vigili del Fuoco, Fabio Bargagna racconta così le fasi del salvataggio.“Abbiamo perlustrato la nave, iniziando dal ponte 6, controllando cabina per cabina. Arrivati a poppa, abbiamo chiamato, con la speranza che qualcuno ai piani inferiori ci rispondesse. E così è stato”, conclude il soccorritore.
Mentre le ricerche dei dispersi proseguono senza sosta, il comandante della Concordia resta rinchiuso nel carcere di Grosseto. Omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. I capi di accusa che pendono sulla testa di Francesco Schettino sono terribili. Fuori dalla rotta consentita, il comandante avrebbe urtato contro gli scogli, abbandonando la nave prima che fosse del tutto evacuata. Se la ricostruzione della magistratura verrà confermata, il capitano rischia fino a 15 anni di reclusione.




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