giovedì 19 gennaio 2012

Il sindacato Cimo Asmd propone la ridefinizione del ruolo dei medici


di Valeria Pollio
Il sindacato dei medici, Cimo Asmd, anche questa volta si pone a difesa della professione medica. Basta ruoli extra, legati alla sfera amministrativa; occorre una radicale riforma dello statuto giuridico e del ruolo del medico. “È necessario – spiega il presidente della Cimo Asmd, Riccardo Cassi - pensare a norme che stabiliscano le competenze dei medici in relazione a quelle delle nuove professioni sanitarie”. “Questo – continua il Presidente Cassi - per evitare contenziosi e, soprattutto, per tutelare al meglio i pazienti”. Ognuno deve avere compiti ben definiti. “Fino ad ora vengono chieste ai medici incombenze in ambiti burocratici - amministrativi, che li distolgono, il più delle volte, dalla cura del paziente”, si legge in una nota della Cimo Asmd, impegnato ormai nel riportare in luce la figura del Medico Professionista della Salute, impegnato solo ed esclusivamente a definire prognosi, diagnosi e terapie, non perso tra bilanci aziendali.

Per Cassi, è arrivato il momento di “legare la progressione di carriera all'acquisizione di sempre maggiori competenze professionali”; in pratica auspica che l'approdo alla direzione di struttura complessa sia legato più alle competenze mediche che non a quelle manageriali. “anche se – tiene a precisare - quest'ultime non vanno trascurate”. Il sindacato, impegnato in questa lotta, ha messo a punto una proposta di legge che sarà presentata il prossimo 26 Gennaio a Roma, in occasione del Convegno “IL MEDICO CHE VOGLIAMO: un nuovo ruolo del medico del SSN”. Temi centrali del convegno saranno sicuramente: il rilancio della specificità della professione medica, la corretta valorizzazione della carriera professionale, il supporto per i giovani medici e precari (spesso sfruttati), la tutela del contratto di lavoro del medico, la modifica della responsabilità professionale ed alla depenalizzazione della colpa medica. Insomma, si ripercorrerà un declino durato circa 20 anni, difficilmente superabile in quanto ormai parte integrante del sistema sanitario italiano. Tra due giorni la Cimo, insieme alle altre sigle dell'Intersindacale medica, incontrerà a Roma il Ministro della Salute Renato Balduzzi. In tale occasione, tutti i rappresentanti dei camici bianchi avranno modo di mettere in risalto tutte le “criticità latenti”della professione. Ne citiamo alcune: la riqualificazione della rete ospedaliera e la riorganizzazione delle cure primarie; l'abuso di contratti atipici che produce un diffuso precariato; il problema della responsabilità professionale. Altra problematica da trattare è l'intramoenia allargata - prorogata di un anno, fino al 31 dicembre 2012 - che consente ai medici di svolgere la libera professione fuori dagli ospedali, ove non siano disponibili spazi interni. Una situazione insostenibile “perché – spiega Cassi - non si può andare avanti a proroghe. Va dato un provvedimento quadro che superi la legge Turco del 2007, recepisca l'atto Stato-Regioni del 2010 e consenta la contrattazione regionale con il coinvolgimento dei sindacati”.

Nessun commento:

Posta un commento