giovedì 19 gennaio 2012

Il Sud riparte dalla formazione scolastica. Ministro Profumo: “il Mezzogiorno non sarà più la zavorra del Paese”

di Valeria Pollio
Una migliore formazione scolastica servirà a far crescere l’Italia, in particolar modo il Sud. Ed è per questo che il Ministro dell’Istituzione Francesco Profumo ha ancora considerato la “scuola” come una priorità. In presenza del commissario Ue, Johannes Hahn e del Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, ha presentato il Piano d’azione per la Coesione, piano che prevede la ridefinizione dell’istituzione scolastica e del ruolo degli insegnanti. Il progetto rivendica, precisamente, più autonomia per le scuole, un diverso reclutamento per gli insegnanti ed infine un rapporto collaborativo tra il centro (il ministero) e il territorio (le scuole).
Questi ottimi propositi saranno presentati entro fine gennaio all’ UE. In un’intervista rilasciata al Mattino, il ministro F. Profumo dichiara: “È un progetto caratterizzato da un elemento ben preciso in quanto la ripresa dell'Italia parte dal Mezzogiorno, non più avvertito come una zavorra per il Paese, ma come un' opportunità”.
In gioco ci sono circa un miliardo e mezzo da finanziare per una giusta causa. “Ma al di là delle cifre – spiega Profumo - conta anche il nuovo rapporto tra ministero e scuole, università e ricerca. I progetti dovranno nascere insieme, non si tratterà, da parte del ministero, di autorizzare ma piuttosto di collaborare. Solo così le scuole potranno godere di  un'autonomia responsabile che si declina in quattro punti: una valutazione di tipo propositivo; un diverso governo delle scuole, passaggio obbligato nel momento in cui si afferma un nuovo concetto di responsabilità; autonomia finanziaria e gestionale; diverso reclutamento degli insegnanti”. Insomma “c'è circa un miliardo di euro da destinare alle scuole e con Barca stiamo lavorando soprattutto sull'edilizia sia su edifici esistenti sia per i nuovi modelli di scuola, che devono essere integrati nel territorio e diventare centri civici del quartiere”. Il ministro dell’Istruzione vuole rivalutare il Sud, vuole trasformarlo “da zavorra, in traino per l’Italia”. Basta disparità tra istituzioni del Mezzogiorno e quelle del Nord, basta pregiudizi. Per realizzare ciò si dovrebbe partire dalla spesa e dagli investimenti complessivi. “Prendiamo il caso dei libri scolastici – continua il ministro -. Ora le famiglie acquistano i libri, ma perché non pensare a una diversa modalità di condivisione? Si possono prendere a prestito dalla scuola e poi riportarli; si può ricorrere solo parzialmente a libri su carta e par l'altra parte a volumi in formato elettronico”. Altro punto importante messo in particolare rilievo dal ministro dell’istruzione, sempre legato alla condizione meridionale, è il fenomeno della dispersione scolastica.  “La dispersione scolastica è un problema enorme e il Paese deve fare scelte guardando ai territori, alle connessioni con le comunità. Se riusciremo a consentire ai ragazzi che vengono da aree complicate di avere una permanenza più lunga a scuola – conclude il ministro – quando usciranno dal sistema scolastico saranno più maturi e forti”. La realizzazione di tutto ciò? “Si può partire nel giro di qualche mese”. Chissà se si farà qualche passo in avanti.

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