di Luigi Prozzillo
E' stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sulle liberalizzazioni. Il decreto è formato da 11 macropunti. Il primo riguarda le norme generali sulle liberalizzazioni, ed in particolare il testo prevede l’introduzione di quattro norme, la prima, sulla liberalizzazione delle attività economiche e riduzione degli oneri amministrativi delle imprese, dispone l’abrogazione dei limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso, per l’avvio di un’attività economica, non giustificati da un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario.
Sono escluse dall’ambito di applicazione della disciplina il trasporto di persone e cose su autoveicoli non di linea, i servizi finanziari e di comunicazione, nonché le attività specificamente sottoposte a regolazione e vigilanza di apposita Autorità indipendente. La seconda norma introduce la riduzione degli oneri di accesso ai piani di rateazione dei debiti tributari e prevede un piano di rateazione dei debiti tributari, con rate inizialmente basse e progressivamente crescenti e che in caso di dilazione del pagamento non si proceda ad iscrizione ipotecaria, salvo che il debitore sia moroso per due rate consecutive. La permanenza dell'ipoteca accesa sui beni immobili del debitore d'imposta, infatti, impedisce a quest’ultimo, ancorché in regola con i pagamenti, di accedere al sistema bancario per alimentare attività industriali o commerciali. La terza norma e sull’accesso dei giovani alla costituzione di società a responsabilità limitata, con l’inserimento nel codice civile dell’art. 2463-bis, è istituita a favore dei soggetti con età inferiore a 35 anni la “società semplificata a responsabilità limitata”, sottoposta ad un regime agevolato sia per quanto riguarda l’ammontare del capitale (minimo di un euro) che le formalità di costituzione. La quarta norma è a tutela e promozione della concorrenza nelle Regioni e negli enti locali e a tutela dei consumatori, la Presidenza del Consiglio dei Ministri si attribuisce il compito di monitorare la normativa regionale e locale al fine di individuare disposizioni in contrasto con la tutela e la promozione della concorrenza ed eventualmente sollecitare l’adozione dei poteri governativi sostitutivi, ai sensi dell’articolo 120 della Costituzione, per la tutela dell’unità giuridica ed economica dello Stato. Il secondo macropunto riguarda la tutela dei consumatori ed introduce quattro nuove norme. La prima sulla tutela amministrativa contro le clausole vessatorie e va ad inserire nel Codice del consumo l’articolo 37-bis che, posto dopo l’articolo 37 in tema di azione inibitoria concessa alle associazioni dei consumatori nei confronti dei professionisti che utilizzano condizioni generali di cui sia accertata l’abusività, offre un’ulteriore tutela amministrativa contro la vessatorietà delle clausole inserite nei contratti tra professionisti e consumatori. È prevista, al riguardo, l’attribuzione di maggiori poteri all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato. La seconda norma rende più efficace l’azione di classe apportando modificazioni all’articolo 140-bis del Codice del consumo, rimuovendo taluni limiti soggettivi e procedurali nell’esercizio della c.d. class action. La terza norma introduce la tutela delle microimprese da pratiche commerciali ingannevoli e aggressive e quindi sono rafforzati gli strumenti di tutela a favore delle imprese di minori dimensioni, estendendo anche alle microimprese le tutele attualmente previste dal codice del Consumo in favore delle sole persone fisiche. Nella quarta norma viene modificato il contenuto delle carte di servizio, la norma integra in dettaglio il contenuto minimo delle c.d. “carte di servizio” ai concessionari, stabilendo che nelle stesse debbano essere indicati in modo specifico i diritti, anche di natura risarcitoria, che i consumatori e le imprese utenti possono esigere nei confronti dei gestori del servizio. Il terzo macropunto riguarda i servizi professionali composto da cinque micro punti. Primo punto l’abrogazione tariffe professionali e obblighi del professionista, la disposizione abroga le tariffe delle professioni regolamentate. Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito per iscritto al momento del conferimento dell’incarico professionale. Al cliente è data facoltà di chiedere un preventivo. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività professionale. Punto due l’accesso dei giovani all’esercizio delle professioni, tra i principi di carattere organizzativo che disciplinano l’autonomia delle università, è introdotta la possibilità di prevedere, nei rispettivi statuti e regolamenti, che lo studente possa svolgere il tirocinio o la pratica, finalizzati all’iscrizione negli albi professionali, nel corso dell’ultimo biennio di studi per il conseguimento del diploma di laurea specialistica o magistrale. Il tirocinio o la pratica sono equiparati a quelli previsti per l’iscrizione agli albi professionali. Punto tre l’estensione ai liberi professionisti della possibilità di partecipare al patrimonio dei confidi, la disposizione è finalizzata ad integrare il comma 7 dell’art. 39 del DL n. 201/2011, che prevede che al capitale sociale dei confidi e delle banche possano partecipare imprese non finanziarie di grandi dimensioni, con la previsione della possibilità anche per i liberi professionisti di poter partecipare al capitale sociale con i medesimi limiti societari previsti per i predetti enti. Punto quattro potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica, accesso alla titolarità delle farmacie e disciplina della somministrazione dei farmaci generici, con questa norma si perseguono varie finalità. In particolare, viene abbassato a 3000 abitanti il “quorum” di popolazione previsto per l’apertura di una farmacia (in luogo di 4000-5000). Si prevede inoltre la possibilità che le Regioni, in deroga al criterio del rapporto farmacia-popolazione, istituiscano nuove farmacie in luoghi maggiormente frequentati. E’ inoltre estesa la vendita di medicinali di fascia C. Viene poi abbreviato il periodo in cui una farmacia privata può appartenere a persone non aventi i necessari requisiti professionali. Punto cinque incremento del numero dei notai e concorrenza nei distretti viene aumentata la pianta organica dei notai di 500 posti, da coprire per concorso nel biennio 2012-2014. E’ inoltre assicurata all’utenza un rapporto più diretto ed immediato con il professionista. Il quarto macropunto riguarda l’energia ed è composto da sette norme. 1 riduzione del prezzo del gas per i clienti vulnerabili cioè famiglie e piccole imprese, riduzione del costo delle bollette. 2 Misure per ridurre i costi di approvvigionamento di gas per le imprese con nuovo tipo di servizio di stoccaggio. 3 Disposizioni in materia di separazione proprietaria tra rete gas ed ENI. 4 Sviluppo di risorse energetiche naturali strategiche, si introducono vantaggi per i residenti dei territori interessati dagli impianti di estrazione di idrocarburi a valere su una parte delle future entrate fiscali connesse. 5 Distribuzione carburanti – Pluralità di contratti possibili tra gestori degli impianti e compagnie petrolifere, da regolamentare in sede sindacale. Ampliamento delle possibilità di vendita di altri articoli di commercio presso gli impianti di distribuzione. Rimozione dei vincoli non giustificati all’apertura di impianti presso i centri commerciali. Maggiore trasparenza sui prezzi effettivi dei carburanti a vantaggio dei consumatori. Promozione della diffusione del metano per autotrazione presso gli impianti di distribuzione. 6 Mercato elettrico. 7 Smantellamento dei siti nucleari dismessi. Il quinto macropunto riguarda i servizi pubblici locali ed introduce una sola ma corposa norma Promozione della concorrenza dei servizi pubblici locali – Accelerazione della costituzione di ambiti territoriali ottimali di dimensioni adeguate per una organizzazione più efficiente dei servizi; incentivi per favorire l’aggregazione delle aziende in soggetti imprenditoriali più competitivi. Premialità per gli enti locali che si orientano verso la messa a gara dei servizi e per le aziende che migliorano l’efficienza e la qualità dei servizi. Rafforzamento dei poteri dell’Autorità Antitrust in materia di servizi pubblici locali. Previsione delle gare anche per il servizio di trasporto ferroviario regionale alla scadenza dei contratti di servizio in essere. Il sesto macropunto tratta dei servizi bancari ed assicurativi ed introduce la promozione della concorrenza in materia di conto corrente o conto di pagamento di base, l’efficienza produttiva del risarcimento diretto e risarcimento in forma specifica eliminando la procedura del risarcimento diretto del danno subito dal conducente non responsabile, introducendo il criterio dell’efficienza produttiva e del controllo dei costi nel sistema di risarcimento diretto, la repressione delle frodi, si introduce anche l’ispezione del veicolo, scatola nera, attestato di rischio, liquidazione dei danni, le sanzioni per frodi nell’attestazione delle invalidità derivanti da incidenti e l’obbligo di confronto delle tariffe r.c. auto. Il macropunto sette tratta di autorità di regolazione dei trasporti e la norma apporta modifiche all’art. 37 del DL 201/2011, 214, con cui sono state dettate disposizioni in materia di liberalizzazione del settore dei trasporti, individuando nell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (che assume la denominazione di Autorità per le reti) l’Autorità competente adesercitare funzioni di regolamentazione nei settori autostradale, ferroviario, aeroportuale, portuale e della mobilità urbana collegata a stazioni, aeroporti e porti. La norma definisce inoltre le competenze dell’Autorità negli specifici settori delle autostrade e del servizio taxi. Ottavo macro punto stabilisce norme sulla finanza di progetto e nove misure per infrastrutture ed edilizia tra cui incentivazione per l’attrazione di capitali privati nelle infrastrutture tramite “project bond” garantiti; il diritto di prelazione, per incentivare gli investitori privati ad assumere il ruolo di promotore in grandi opere, anche non previste negli strumenti di programmazione; individuare il partenariato pubblico-privato quale strumento idoneo per la realizzazione in tempi brevi, e la gestione (ma solo dell’infrastruttura e dei servizi connessi) di nuove strutture carcerarie; i bandi e i piani economico-finanziari per le opere siano definiti in modo da assicurare adeguati livelli di bancabilità delle opere, consentendo agli istituti finanziatori di poter contare almeno su un progetto definitivo dell’opera da realizzare in concessione; misure di correzione delle concessioni di costruzione e gestione di opere pubbliche, per aprire nuovi spazi alla concorrenza e rendere più flessibile il meccanismo di subentro. Non mancano importanti norme di semplificazione e di alleggerimento procedurale, in tema, a titolo di esempio, di approvazione di progetti, affidamento di servizi finanziari, di documentazione a corredo dei piani economico-finanziari. Approvate misure specifiche nel settore dell’edilizia e della casa, in relazione alla possibilità per i comuni di concedere l'esenzione dell'IMU per tre anni sull'invenduto, nonché norme di sterilizzazione dell'Iva in favore dei costruttori di nuove abitazioni e di interventi finalizzati all'housing sociale. Al macropunto 9 viene liberalizzato il settore taxi, strade e contratti ferroviari tramite l’eliminazione dell’obbligo di applicare i contratti collettivi di settore nel trasporto ferroviario, liberalizzazioni delle pertinenze delle strade e per il sevizio taxi si adeguano i livelli di offerta del servizio taxi, delle tariffe e della qualità delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani, secondo i criteri di ragionevolezza e proporzionalità, allo scopo di garantire il diritto di mobilità degli utenti. Decimo macropunto contenente norme sul funzionamento del mercato unico, lo specifico si concentra sul repertorio nazionale dei dispositivi medici, la norma elimina la tariffa di 100 euro per ogni registrazione di un dispositivo effettuata nel repertorio, contemporaneamente innalzando – per esigenze di equilibrio di bilancio – il contributo a carico delle aziende che producono o commercializzano in Italia i suddetti dispositivi e la dichiarazione preventiva in caso di spostamento del prestatore di servizi dove viene eliminato l’obbligo del prestatore di servizi transfrontaliero di comunicare l’intenzione di effettuare la prestazione in Italia con un anticipo di almeno trenta giorni, stabilendosi esclusivamente che la comunicazione sia fatta “in anticipo”. L’ultimo macropunto riguarda l’attuazione della direttiva comunitaria 2009/12 concernente i diritti aeroportuali.
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