di Marina Ranucci
Un reparto altamente specializzato nella trapiantologia degli occhi inaugura presso l’Ospedale Profili di Fabriano in provincia di Ancona. La nuova sede della “Banca degli Occhi” è un’articolazione del Centro regionale trapianti di Ancona, appartenente al “Nord-Italia-Transplant”, il centro interregionale di Milano. La nuova struttura sarà dedicata, non solo all’attività trapiantologica, per la quale l’ospedale marchigiano si distingue da oltre dieci anni, ma sono stati creati nuovi laboratori per la “processazione” (ovvero la preparazione prima della distribuzione) delle cornee e delle membrane amniotiche, oltre un locale dedicato alla criogenia e un laboratorio per la preparazione dei reattivi. La nuova struttura è stata inoltre dotata di un sistema informatico centralizzato, in connessione on-line con gli altri centri regionali e quello nazionale dei trapianti. «L’inaugurazione della nuova Banca degli Occhi di Fabriano – afferma Carmine Ruta, direttore del dipartimento Sanità e Servizi sociali - dimostra i progressi che le Marche hanno compiuto in questi anni, raggiungendo traguardi prestigiosi a livello nazionale.
La Banca degli occhi – chiosa Ruta - è una scommessa vinta dalla Regione Marche. La sua realizzazione dieci anni fa e il suo potenziamento oggi, sono espressione della sicura volontà della sanità marchigiana di puntare sull’eccellenza delle prestazioni». Gli obiettivi del piano sociosanitario marchigiano, infatti, puntano proprio alla sostenibilità economica del sistema, al cambiamento organizzativo, e soprattutto all’innovazione tecnologica. «Questa inaugurazione è molto importante – afferma Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche - non solo per questo territorio ma per tutta la regione, perché definisce un modello organizzativo verso cui tendere con sempre maggiore determinazione. Dobbiamo puntare alla qualificazione e alla specializzazione dei servizi sanitari - ha sottolineato Spacca - che richiedono masse critiche maggiori rispetto al passato. Questo lo possiamo ottenere qualificando e specializzando strutture differenziate sul territorio. Dobbiamo guardare i problemi non più nell’ottica della ripetizione di servizi e funzioni nell’ambito della stessa area, ma differenziare queste funzioni per raggiungere l’obiettivo della qualificazione e specializzazione. Il paradigma che perseguiamo per la sanità marchigiana - ha concluso il presidente - è proprio questo: arrivare alle specializzazioni nei singoli territori sulla base delle vocazioni storiche, in modo tale che la nostra sanità per tutti i cittadini, raggiunga livelli sempre più di eccellenza».
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