La Procura: "Schettino torni in carcere"
di Jacopo Di Bonito
Si è mosso fino a 1 centimetro all'ora lo scafo della Costa Concordia arenato all'Isola del Giglio. Il movimento è iniziato intorno all'una di notte e ha portato i responsabili dei soccorsi a interrompere le ricerche, che sono riprese soltanto in mattinata, ma nella parte emersa dello scafo. Mentre scriviamo gunge la notizia del ritrovamente del cadavere di una donna, al momento le vittime acertate sono 13. Anche ieri il relitto di Costa Concordia ha restituito il corpo senza vita di un'altra donna ritrovato nella zona di poppa della nave. La sorte degli altri 19 dispersi sembra oramai segnata. In queste ore emerge che a bordo di Costa Concordia siano stati imbarcati anche dei clandestini, facile desumere che il bilancio delle vittime è ben lontano dalla definizione. Intanto, la Procura di Grosseto chiede al Tribunale dei riesame la detenzione in carcere per Francesco Schettino, comandante di Costa Concordia, attualmente agli arresti domiciliari, peri magistrati sussiste il pericolo di inquinamento delle prove e addirittura quella della fuga. Sul fronte delle ricerche continua il lavoro dei soccorritori finché non verranno ritrovati tutti i dispersi e non si potrà procedere con lo svuotamento dei serbatoi. La minaccia ambientale resta comunque in primo piano.
“Le ricerche dei dispersi nel naufragio della Costa Concordia continueranno”. A dichiararlo è Franco Gabrielli, commissario delegato all'emergenza, durante la conferenza stampa al termine dell'insediamento delle due commissioni che lavoreranno a fianco del dipartimento della Protezione civile. “La decisione di concludere la ricerca dei dispersi – ha aggiunto Gabrielli - sarà assunta dal direttore tecnico del soccorso che non sarà lasciato solo. Sarà una decisione complicata della quale io mi assumerò la completa responsabilità. La contaminazione dell'ambiente è già avvenuta. Noi siamo concentrati su quelle 2.400 tonnellate di carburante - ha concluso Gabrielli - ma non dobbiamo dimenticare che in quella nave ci sono olio, solventi, detersivi. Tutto ciò che serve ad una cittadina di 4 mila persone”. Secondo i dispositivi di controllo istallati sul fondo dello scafo, la nave continua pericolosamente a scivolare, seppure nella giornata odierna non si sono avvertiti particolari movimenti del relitto. “Ho fatto un guaio”. Con queste parole, secondo la difesa, il comandante Schettino avvisò, subito dopo lo schianto, l’unità di crisi di Costa Crociere. Solo il recupero della scatola nera e di tutti i vari dispositivi telematici presenti in plancia di controllo chiariranno definitivamente una situazione, sulla quale ancora sussistono troppi dubbi.
Nessun commento:
Posta un commento