di Marina Ranucci
I pazienti baresi che si sottopongono alla dialisi, potrebbero perdere il servizio di trasporto fornito dalla Asl. Con una delibera la Asl di Bari ha revocato gli atti di un bando di gara per l’affidamento del servizio di trasporto di cui beneficiano i pazienti nefropatici cronici della provincia di Bari. «Gli ammalati – denuncia Salvatore Greco, coordinatore regionale di “Puglia prima di tutto” - sono oggetto di una attività opacissima e inqualificabile di accaparramento tra i soggetti autorizzati dalla Asl al trasporto».
Gli ammalati diventerebbero una sorta di business, a discapito di un servizio per loro essenziale per l’espletamento della delicata terapia quale è la dialisi. «Il caos nel quale versa il servizio di trasporto dei pazienti nefropatici cronici della provincia di Bari – afferma Salvatore Greco - è quanto di più scandaloso possa immaginarsi. A seguito di una gara andata deserta - spiega il coordinatore regionale - la Asl ha affidato il servizio in convenzione alla Croce Rossa Italiana (Cri) per due mesi, in attesa di ridefinire le condizioni della prestazione. È appena il caso di notare – continua - che la Cri assicura all’Azienda sanitaria, l’espletamento del servizio a un costo pari ad un terzo rispetto a quanto speso finora dalla Asl. In pratica 90mila euro al mese, contro i 250mila sborsati fin qui per rimborsare alcune cooperative di trasporto. Su base annua ci sarebbe un risparmio di almeno 720mila euro per la sola provincia di Bari. Inspiegabilmente - prosegue il consigliere Greco - due settimane dopo la delibera di affidamento alla Croce Rossa, e senza modificare o revocare la delibera stessa, le cooperative ora gestiscono in un assurdo regime di concorrenza con la Cri, il trasporto dei pazienti dializzati. Agli atti di inqualificabile violenza fisica e verbale di cui sono stati destinatari nei giorni scorsi i vertici della Asl - aggiunge - si somma quindi oggi il tira-e-molla tra cooperative al quale sono sottoposti quotidianamente i pazienti che necessitano di essere trasportati per la dialisi, pazienti che alcuni degli operatori considerano evidentemente alla stregua di pacchi da accaparrarsi in questo sconcio mercato della malattia. Chiediamo pertanto - conclude Greco - che l’assessore regionale alla Salute e il direttore generale della Asl facciano chiarezza, spieghino il perché di questo caos amministrativo, assicurino la fine di una cattiva amministrazione che si sta traducendo in un mercato squallido ai danni degli ammalati. Non è una questione soltanto di costi, ma della necessità di rimettere l’ammalato al centro del sistema sanitario regionale».
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