di Jacopo Di Bonito
Internet come l’alcool e la droga. Secondo uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori cinesi, i maniaci del web presentano alterazioni cerebrali simili a quelle degli alcolisti e dei tossicodipendenti. L’elaborazione delle emozioni, il processo decisionale, l’attenzione ed il controllo cognitivo verrebbero fortemente compromesse in chi trascorre gran parte della propria giornata dinanzi al pc. Gli studiosi cinesi hanno preso in esame il cervello di 35 internauti, in un’età compresa tra i 14 ed i 21 anni. Dallo studio è risultato che un giovane su due è affetto da Iad, Internet addiction disorder, e presenta cambiamenti nella materia bianca del cervello (la parte che contiene le fibre nervose).
“Nel complesso - spiega Hao Lei - i nostri risultati indicano che l'Internetdipendenza è legata ad anomalie della sostanza bianca nelle regioni del cervello che coinvolgono la nascita e l'elaborazione delle emozioni, l'attenzione, il processo decisionale e il controllo cognitivo”.
La notizia ha fatto velocemente il giro del mondo. Lo spropositato utilizzo di internet degli ultimi anni finisce quindi sotto i riflettori. Milioni di persone sono diventate schiave di chat, social network, giochi online, scommesse, blog e speed-date, ed ovviamente a risentirne maggiormente è proprio la salute degli internauti. L’importante studio cinese, pubblicato sulla rivista scientifica “Plos One”, non si limita solo a fotografare la difficile situazione, ma spinge gli scienziati a cercare nuovi trattamenti per contrastare le varie dipendenze che colpiscono l’uomo del 2000.
Il “mare magnum” di internet non risparmia neanche i giovani internauti italiani. Secondo gli esperti, nel nostro paese la cyber-dipendenza sarebbe in costante aumento. Per porre un freno al trend negativo, in Italia tre gruppi di lavoro si occupano di studiare le nuove dipendenze, coordinati dagli psichiatri Massimo Di Giannantonio (Chieti), Luigi Janiri (Roma) e Daniele La Barbera (Palermo). Uno studio effettuato su circa 100 mila ragazzi fra i 15 e i 21 anni ha dimostrato che il 3,7% di questi soffre di una forma grave di dipendenza comportamentale. “Non esistono – precisa Giannantonio - dati epidemiologici sicuri che permettano di stimare l'incidenza della dipendenza da Internet in Italia". Quello che gli esperti stanno osservando è l'aumento di dipendenze comportamentali fra i giovani: "Dipendenza dal gioco d'azzardo, da Internet, dallo shopping", conclude lo specialista.
Lo studio cinese ha spaventato il mondo. Internet ha di sicuro rivoluzionato la nostra vita, sia in positivo, che in negativo.
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