L’anidride carbonica verrà “intrappolata” nel sottosuolo
di Jacopo Di Bonito
Catturare l’anidride carbonica per evitare che finisca nell’aria. La nuova tecnologia, che giunge direttamente dall’America, affascina e non poco le aziende europee. Secondo gli esperti, l’Ue starebbe per finanziare con un miliardo e trecentomila euro, presi dal pacchetto energia, la Carbon Capture and Storage, una tecnologia sperimentale per raccogliere e conservare sottoterra le emissioni di carbonio (Ccs).
I tecnici dell’Unione Europea, difendono, in ogni caso, la loro scelta. I favorevoli alla Ccs sostengono infatti che l’uso del carbonio sarà cruciale per ridurre l’impatto sul riscaldamento globale di combustibili fossili come il carbone e gas naturale, su cui l’Agenzia internazionale per l’energia dice che il mondo continuerà a fare affidamento per i prossimi decenni. Antònio Correia de Campos, relatore sul pacchetto energia al Parlamento europeo, sostiene che il 10-15% dello stanziamento totale previsto, pari a oltre 9 miliardi euro, sarà destinato allo studio ed alla implementazione di questa tecnologia, finora, poco sviluppata. I progetti europei per il recupero della Co2 sono in forte ritardo, pur avendo ricevuto negli anni miliardi di finanziamenti. Nelle scienze ambientali con il termine cattura e sequestro del carbonio (spesso indicato anche con l'acronimo CCS, derivato dal termine inglese Carbon Capture and Storage - o Sequestration) si indica il confinamento geologico dell’anidride carbonica (CO2) prodotta da grandi impianti di combustione; una tecnologia che sta entrando a far parte del mix di strategie disponibili per far fronte alla crescente concentrazione in atmosfera di CO2 di origine antropica, un gas ad effetto serra che sembra concorrere all’attuale riscaldamento del globo.
La nuova tecnologia americana sembrerebbe fondamentale anche per riempire i giacimenti petroliferi. Il carbonio liquefatto, che è un sottoprodotto della Ccs, può infatti anche essere pompato in giacimenti petroliferi impoveriti per spingere il combustibile fossile rimanente in superficie.
Cosa dovranno attendersi quindi i paesi europei? L’Unione europea sembra aver scelto la strada da seguire. Un miliardo e 300mila euro di finanziamento sono, sinceramente, più di una semplice attestazione di fiducia.
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