Olimpiadi di Roma 2020 troppo costose:
arriva il "no" di Monti
di Jacopo Di Bonito
No, il giocattolo non lo possiamo comprare. Monti ha deciso. In Italia non esistono le condizioni economiche per candidarsi ad ospitare le Olimpiadi del 2020. Dopo un’attenta analisi dei conti, il premier tecnico, ha dato parere negativo, tagliando anche sul desiderio ludico degli italiani. Secondo le prime indiscrezioni, in queste ore Monti sarebbe a colloquio col presidente del Comitato organizzatore Mario Pescante, con il sindaco di Roma Alemanno e col presidente del Coni Petrucci, per ribadire la scelta del governo.
La storia recente, questa volta, sembra aver fatto la differenza. La Grecia, organizzatrice delle ultime olimpiadi, è sprofondata nella crisi economica, che tutti conosciamo, a causa delle ingenti spese olimpiche. Proprio il calcolo dei costi e benefici avrebbe spinto quindi il governo Monti a dire no, rimandando la candidatura dell’Italia a future memorie.
L’opinione pubblica, si è spaccata in due. “Roma è andata in crisi per un paio di giorni di intense nevicate, conosce una speculazione edilizia selvaggia, non ha un piano di rifiuti sostenibile e l’ultimo evento sportivo internazionale realizzato, i Mondiali di nuoto nel 2009, ha lasciato alla città qualche impianto inutilizzato. Davanti a questi elementi, organizzare le Olimpiadi 2020 potrebbe voler dire affrontare troppi rischi”. Con queste parole, Niccolò Rinaldi, eurodeputato e capodelegazione di Italia dei Valori al Parlamento Europeo, appoggia la decisione Monti. “È vero – aggiunge Rinaldi - , le Olimpiadi sarebbero un sogno di aggregazione per la città e di crescita per tutto il Paese, ma i Giochi non hanno un copione prestabilito e non garantiscono un ritorno economico: a Barcellona e Torino andò bene, ad Atene molto peggio. I rischi riguardano soprattutto la stabilità economica del Paese. Le Olimpiadi possono dissanguare le casse dello Stato e rilanciare gli investimenti privati. In Italia – conclude l’europarlamentare - si dovrebbero stabilire un tetto massimo di spesa pubblica, regole ambientali rigorose, eco-sostenibilità degli impianti e modalità di partecipazione alle scelte da parte dei cittadini, che finora sono i veri esclusi da questa festa che ha l’apparenza di un’abbuffata per pochi”.
Ma c’è chi non è d’accordo con Monti, ed è Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, che critica così la decisione del governo: “sin dal primo momento – spiega - abbiamo sostenuto la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Consideriamo questo appuntamento non come una spesa, bensì come un investimento per l’intero Paese, un’opportunità che può permettere all’Italia un forte rilancio di fronte al mondo intero. Quelle di Roma – conclude Zingaretti - possono essere Olimpiadi attente ai costi, ma in grado di ridare nuova luce e nuovo smalto al nostro Paese”.
La decisione intanto è stata presa. Gli italiani, fino al 2024, saranno costretti a seguire le Olimpiadi in televisione, con la speranza comune però, che alla prossima candidatura, ci sia, finalmente, anche la città di Roma.
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