martedì 14 febbraio 2012

PRIMO PIANO - SANITA' LAZIO - Caso di malasanità al San Camillo di Roma

Caos al Pronto Soccorso: “I pazienti vengono curati sul pavimento”

di Jacopo Di Bonito
Pazienti abbandonati nei corridoi, massaggi cardiaci sul pavimento e stanze sovraffollate. Le gravissime condizioni di degrado del Pronto Soccorso dell’ospedale San Camillo di Roma sono sotto gli occhi di tutti. Le foto choc scattate da alcuni pazienti stanno riempiendo, in queste ore, le pagine dei principali quotidiani italiani.
E’ stato superato il limite della vergogna”. Con queste parole, il Partito Democratico denuncia la situazione del pronto Soccorso romano. “Serve – si legge nella nota del gruppo - un intervento della Regione Lazio, prima che lo faccia la magistratura”.
A farsi portavoce dell’allarme lanciato dagli stessi medici del San Camillo è stato il consigliere della Regione Lazio e senatore del Pd, Esterino Montino. “Oggi - ha detto - ho incontrato i medici della struttura, in agitazione da giorni per denunciare condizioni intollerabili e pericolose per la salute dei pazienti. Mi hanno comunicato che, se non saranno presi provvedimenti immediati, presenteranno a breve una denuncia alla Procura della Repubblica per interruzione di servizio pubblico d’emergenza, omissione di atti d’ufficio e disastro colposo”.
In altre parole, l’assistenza sanitaria d’urgenza potrebbe improvvisamente bloccarsi, con incalcolabili disagi per i pazienti che giornalmente si rivolgono al nosocomio.
“I malati - ha proseguito Montino, commentando le foto scattate nel Pronto Soccorso - vengono curati su materassi in terra. Addirittura si fanno i massaggi cardiaci con i pazienti stesi sul pavimento. A questo livello di degrado e abbandono – conclude il senatore del Pd -  la sanità del Lazio non era mai arrivata”.
Ma il direttore generale dell’ospedale, Aldo Morrone, non ci sta: “non confermo la situazione descritta da Montino - ha precisato Morrone - sono giunto in Pronto Soccorso una mezz’ora dopo la sua visita, ma non l’ho trovato nelle gravi condizioni di degrado da lui descritte. Gli spazi fisici del Pronto Soccorso del San Camillo – ammette Morrone -  sono insufficienti per il tipo di utenza che si rivolge al San Camillo, in maniera appropriata e inappropriata. Il totale degli accessi si è ridotto, ma il numero dei codici rossi è aumentato. C’è già una delibera per far partire lavori sui nuovi spazi al Pronto Soccorso, infatti lo spazio per i 19 posti letto al Pronto Soccorso al piano terra sarà pronto entro due mesi. A breve riutilizzeremo – ha concluso il direttore -  anche i 17 posti letto predisposti per i rifugiati libici, per i quali abbiamo bisogno però di un investimento professionale”.
Insomma, la situazione del San Camillo è ancora tutta da decifrare. Tra accuse e giustificazioni, chi ci rimette, come al solito, sono sempre i pazienti.


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