giovedì 2 febbraio 2012

CRONACA - Maresciallo Ambroselli insignito della Medaglia della “Fondazione Canergie”


Eroe italiano nella Shoa come Perlasca

di Valeria Pollio
E’ stato insignito della Medaglia d’Oro della “Fondazione Canergie” per l’eroismo che lo ha contraddistinto durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, il Maresciallo Maggiore Antonio Ambroselli, su proposta del Museo Storico del Corpo. Di seguito riportiamo la motivazione ufficiale, così come scritto nella nota della Guardia di Finanza: “Finanziere, in servizio presso la Stazione di Roma Tiburtina, durante l'occupazione tedesca della Capitale, membro attivo della banda partigiana "Fiamme Gialle", contribuiva con l'apertura clandestina dei vagoni piombati e sfidando la fucilazione, alla fuga e al salvataggio di numerosi deportati destinati ai campi di concentramento nazisti.


Parimenti, con gravissimo rischio per la propria incolumità, salvava altre centinaia di deportati, consentendo la loro fuga dal campo d'internamento istituito negli stabilimenti della Breda a Torre Gaia. (Roma, settembre 1943 - aprile 1944)”. “La decorazione – è scritto ancora nella nota - è stata consegnata alla presenza del Comandante in Seconda del Corpo, Gen. C.A. Francesco Saverio Polella e del Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Avv. Renzo Gattegna, al figlio dell'eroe, Sandro Ambroselli, dal Presidente della Fondazione Ing. Alberto d'Errico, su iniziativa del Presidente del Museo Storico delle Fiamme Gialle, Gen. C.A. Luciano Luciani ”. Eroe della Shoa come Giorgio Perlasca, anch’egli degno di onorificenza, tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1944,  periodo in cui Roma era in preda all’occupazione delle truppe tedesche, agevolò la fuga di molti deportati (ebrei, oppositori politici, soldati italiani, lavoratori coatti) dalla Stazione Tiburtina di Roma, anche grazie all’aiuto del tenente albanese Aladyn Korça e del ferroviere “guardasala” Michele Bolgia, deceduto poi alle Fosse Ardeatine. Infatti, si legge nella nota della Guardia di Finanza, “all'indomani del 18 ottobre '43, la Stazione Tiburtina di Roma divenne luogo di partenza non solo dei carri bestiame che trasportarono ad Auschwitz gli ebrei romani, ma anche di molti altri convogli carichi di militari sbandati, giovani renitenti alla leva, ebrei scampati al primo rastrellamento, ma soprattutto tanti padri di famiglia sottratti alle proprie vite normali per essere duramente utilizzati come bassa mano d'opera nella lontana Germania”. Lo stesso Ambroselli fu catturato nel 1944 dai tedeschi, però fu subito scagionato. “Tutti gli atti d'eroismo compiuti dal Maresciallo Antonio Ambroselli – dichiara la nota delle Fiamme Gialle - sono stati ricostruiti da un apposito nucleo di ricerca, voluto dall'attuale Comandante Generale della Guardia di Finanza Gen. C.A. Nino Di Paolo, che ha il compito di effettuare ricerche storiche, a livello nazionale e internazionale, sia allo scopo di ricostruire le azioni umanitarie delle quali si resero protagoniste le Fiamme Gialle tra il 1943 e il 1945, sia per formulare eventuali proposte di conferimento della onorificenza israeliana di altre decorazioni nazionali, come nel caso della Medaglia d'Oro al Merito Civile e della Fondazione Carnegie”. Il Maresciallo Maggiore "Aiutante" Antonio Ambroselli è nato a Santi Cosma e Damiano (Latina) il 12 marzo 1915, si arruolò nel Corpo il 5 settembre 1935. E’ deceduto a Roma il 1° aprile 1975.

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