di Valeria Pollio
Da oggi qualcosa cambierà nel campo delle memorie elettroniche degli hard - disk e dei microscopi elettronici di ultima generazione. Uno studio del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) ha dimostrato la possibilità di polarizzare lo spin di un fascio di elettroni. Finalmente è stata risolta un’incognita della fisica moderna. La polarizzazione dello spin, infatti, sembra sia uno di quei problemi dei quali non si è riusciti mai a trovare una soluzione. Adesso c’è. Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale “Physical Review Letters”,
è stato realizzato da due istituti del Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto nanoscienze (Cnr-Nano) e Spin - in collaborazione con l'Università Federico II di Napoli. Gli scienziati che hanno dimostrato la possibilità di controllare l’ orientamento dello spin di un fascio di elettroni sono Vincenzo Grillo di Cnr-Nano, Lorenzo Marrucci di Cnr-Spin, Enrico Santamato e Ebrahim Karimi della Federico II. Alcuni hanno fornito delle delucidazioni in merito a quanto scoperto. “Lo spin è una proprietà fondamentale degli elettroni che si può visualizzare immaginando l'elettrone che ruota rapidamente su se stesso, come una trottola” - spiega Vincenzo Grillo-.Negli elettroni liberi succede che l'asse di rotazione è orientata in modo casuale, un po' come avere una miriade di trottole inclinate a caso, e i metodi proposti finora per allineare gli spin di elettroni disordinati si sono dimostrati poco efficaci”. I ricercatori hanno mostrato con simulazioni al calcolatore che è possibile polarizzare lo spin di un fascio di elettroni attraverso lenti magnetiche, un complesso sistema di campi elettrici e magnetici. "I calcoli indicano che al centro del fascio si producono effetti di interferenza tali da allineare l'orientazione dello spin elettronico in modo controllato” – continua a spiegare il ricercatore -. “Non esisteva finora un processo che permettesse di 'domare' spin inizialmente distribuiti in maniera casuale” – precisa il ricercatore -. Il risultato raggiunto avrà sicuramente delle implicazioni di tipo applicativo. “Usati in un microscopio elettronico, i fasci polarizzati permetterebbero di studiare lo spin degli elettroni all'interno dei materiali, un fattore cruciale nella ricerca sulle memorie magnetiche più efficienti di quelle già in uso negli hard-disk. Le simulazioni hanno confermato che il nostro sistema può essere inserito nei microscopi elettronici di ultima generazione, il prossimo passo al quale stiamo lavorando sarà realizzare uno strumento così potente” – conclude Grillo -.
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